None OggiFamiglia Anno XV Num 12 Dic 2003

Shopping al centro



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di Oreste Parise, pubblicato su OggiFamiglia, Anno XV n° 12 dicembre 2003.
Rende, 5 novembre 2003 ©opyright

L'apertura del nuovo Centro Commerciale "I Due Fiumi" nei pressi di Piazza Matteotti a Cosenza, ha segnato un punto di svolta nello sviluppo della grande distribuzione nella Provincia. Lungo la direttrice Nord-Sud, da Castrovillari a Cosenza seguendo il tracciato autostradale, questo è il sesto Centro della specie, a cui dovrebbe aggiungersi a breve "La Locomotiva" nell'edificio della stazione ferroviaria di Vaglio Lise, di dimensioni più limitate rispetto a quelli esistenti, ma riguardevole rispetto alla struttura commerciale esistente. Si è prossimi alla saturazione del mercato, se non si è già superato il livello di guardia.

Non sono necessarie indagini statistiche approfondite per evidenziare che la distribuzione al dettaglio ha subito una vera e propria rivoluzione nel corso dell'ultimo quinquennio. I piccoli esercizi di vicinato sono entrati in una crisi molto seria, che potrebbe rivelarsi esiziale. La rivoluzione era necessaria per dare uno scossone ad una delle poche foreste pietrificate residuate nel panorama economico calabrese, ed ha prodotto anche significativi cambiamenti anche nella qualità dell'occupazione del settore. Al lavoro precario e largamente sottopagato tipico della struttura precedente, che servendosi di collaboratori familiari non forniva alcuno degli istituti di protezione della legislazione del lavoro, si è venuta a creare un nucleo di lavoratori che godono di condizioni più stabili e remunerative. Si tratta di una categoria di persone con un orizzonte temporale di spesa molto più lungo che consente un più facile accesso al credito e da la possibilità di affrontare investimenti più impegnativi come l'acquisto della casa di abitazione. Il prezzo è costituito dalla diminuzione dell'occupazione complessiva, poichè la migliore organizzazione e le economie di scala determinano una restrizione delle ore-lavoro necessarie per gestire queste mega strutture. Nonostante ciò,  non si è riusciti ad evitare le ricadute negative dell'introduzione dell'euro nei prezzi dei più diffusi prodotti alimentari, di vestiario e calzature. Più che di una vera e propria competizione si è prodotta una condizione di concorrenza contundente: una tacita intesa ai danni dei consumatori per adeguare i prezzi in maniera uniforme in quasi tutti gli esercizi commerciali, per evitare di farsi male reciprocamente. Al cartello di fatto hanno aderito tutti, piccoli e grandi. C'è una maggiore scelta, un'offerta più diversificata, ma i prezzi non sono diminuiti in maniera significativa. E' un po' come per il petrolio, l'aumento del suo prezzo sui mercati internazionali si riverbera immediatamente sul prezzo della benzina, il contrario avviene con una lentezza esasperante.

In questo processo la città di Cosenza ha perso gran parte della sua centralità. L'entrata in funzione del "Gran Sole" prima - oggi Carrefour - situata nel comune di Zumpano, ma praticamente a ridosso della città e successivamente del Metropolis di Rende ha messo in crisi tutto il commercio di Corso Mazzini e dintorni, spostando l'asse commerciale in periferia e verso Nord, oltre il Campagnano.

La strategia che ha portato a trasformare un parcheggio in una struttura commerciale vuole ridare a Cosenza il ruolo perso negli ultimi anni in diretta concorrenza con la struttura rendese, che non  a torto viene individuata come principale responsabile della perdita di status ed antagonista. L'esito della battaglia resta tuttora incerto e si alterneranno sicuramente vittorie e sconfitte sui due fronti prima di arrivare ad assetto più o meno definitivo a medio termine della struttura commerciale sul territorio dell'area urbana. 

"I Due Fiumi" rappresentano un importante punto a favore di Cosenza. La nuova struttura ha portato con se uno strascico di polemiche per il cambiamento della destinazione d'uso del manufatto, che trova larghi consensi popolari, e la sospetta illegittimità delle licenze commerciali rilasciate dall'Amministrazione Comunale del Capoluogo. Per by-passare la Regione, cui la nuova legge commerciale attribuisce la competenza al rilascio delle licenze dei punti vendita superiori a 4.000 mq, l'ipermercato è stato idealmente suddiviso in strutture di minore dimensione, ciascuno inferiore al limite suddetto. In tal modo, si è proceduto al rilascio di più licenze rientranti nella competenza del comune. Francesco Dodaro, cui appartiene la catena SMA, si ritrova a subire in casa la concorrenza della Despar, per non aver voluto affrontare il rischio della nullità dell'atto amministrativo, e la conseguente difficoltà  a far fronte agli impegni finanziari richiesti da un investimento così rilevante. Non è completamente da escludere che possa aprirsi un complicato conflitto giudiziario. L'importanza della posta in palio è chiara a tutti i protagonisti e l'ipotesi più attendibile  è che si possa pervenire ad una sorte di accomodamento che salvi capre e cavoli. Non vi sarà alcun seguito alle proteste ed ai mugugni.

Metropolis e Rende hanno goduto del vantaggio di un triennio per potersi affermare come punto di riferimento commerciale, ma ha in gran parte sprecato la sua grande occasione e difficilmente potrà ripresentarsi nel prossimo futuro. Quella rendese è sicuramente una struttura innovativa e unica sul territorio, con un ampio spazio coperto che era il naturale candidato a diventare il salotto buono della città. Resta però un'oasi, con tanto di palmizi e frescura estiva, un rifugio contro le intemperie, un punto di ristoro dopo la traversata. Una perla in periferia.

Vi si arriva in macchina ed in macchina si riparte. Non vi sono mezzi pubblici, passaggi pedonali, piste ciclabili o ... aree di atterraggio per velivoli. Via Brodolini e la sua Piazza non sono neanche sospettati di esistere da parte di tutti coloro che frequentano il centro e non hanno avuto altre occasioni di conoscerle; Piazza Matteotti sembra appartenere ad un altro pianeta. Manca qualsiasi connettività con il resto del territorio, tagliato da un lato dall'Autostrada e dall'altra dalla 19-bis, che non ha assunto la veste di un boulevard, ma conserva la sua connotazione di strada a scorrimento veloce per arrivare e andar via, senza vivere la città. La conseguenza è che ben lungi dal favorire lo sviluppo delle aree circostanti le ha inaridite, ha distrutto gran parte delle piccole attività che dovevano svilupparsi tanto da creare una rete di servizi. Il tessuto di attività avrebbe potuto esaltare la centralità di Metropolis e trasformarla nel vero centro della nuova città. Non si è riusciti neanche a vivacizzare lo spazio antistante, Piazza Martin Luther King nota più per la querelle tra il sindaco e il suo prossimo sfidante alle amministrative di primavera che per le attività che riesce ad esprimere.

Vi sono almeno due ragioni che contribuiscono a rendere molto fragile la condizione di Metropolis: il piano del traffico, il cui disegno favorisce in tutti i modi solo e soltanto la circolazione degli autoveicoli, senza alcuna considerazione per le esigenze dei pedoni, senza prendere neanche in considerazione la possibilità che si possa voler fruire dello spazio per intrattenersi con gli altri, per passeggiare. Lo struscio, questa abitudine tipicamente meridionale di consumare i marciapiedi discutendo animatamente di qualsiasi argomento calcistico o filosofico, sembra sia un'idea di un altro mondo.

La seconda causa è l'orario. Intorno alle 8 di sera, la folla che tuttora vi si accalca comincia  a rarefarsi, cercando altri luoghi ed altre soluzioni per l'intrattenimento serale, un ristorante, un qualche locale dove si possa sentir musica o ballare, un punto d'incontro, un momento di socializzazione. Tutto porta lontano, e Cosenza è lì con il suo Centro storico rinato a nuova vita, che comincia a vivere quando altrove si abbassano le saracinesche e si spengono le luci.

Metropolis e tutti i dintorni diventano un deserto. Nonostante sia ubicata nel cuore della nuova città, proprio la sera e la notte risalta in tutta evidenza la sua estraneità rispetto al tessuto urbano. Persino il "Gran Sole" è riuscito a creare un'area commerciale. In piena area agricola si sono insediati numerosi punti vendita (grandi negozi di giocattoli, di abbigliamento, di bricolage ecc.), creando durante la giornata un gran trambusto, un movimento interessante al di fuori dell'Ipermercato. Anch'esso la sera piomba nel silenzio, ma nessuno potrebbe pretendere altro considerata l'ubicazione...

E' proprio sulla connettività urbana, sul rapporto tra la nuova struttura de "I Due Fiumi" e  la Cosenza Vecchia e Nuova che si combatte la guerra per la supremazia sul territorio urbano. Da un lato si offre l'opportunità di andare a fare la spesa in un centro commerciale, dall'altro a questa possibilità si associa l'opportunità di passare una serata, incontrare tanta gente, ritornare alla passeggiata tradizionale in Corso Mazzini, immergersi tra la folla di Piazza Duomo andando alla ricerca della vecchia frasca, che annunciava agli avventori l'arrivo del vino novello nelle antiche cantine, per concludere la giornata in una enoteca sorseggiando del buon vino: lo shopping al centro. La città potrebbe ricominciare a rivivere, ma la scommessa non è ancora vinta.

Non si può escludere che un'eventualità del genere possa verificarsi. Il nuovo ipermercato e il complesso delle attività che lo contornano rispondono ad una carenza nell'offerta commerciale di Cosenza, a pochi passi dal cuore pulsante della città che accusa qualche aritmia ma è ancora vitale. Si è colmato un vuoto che la chiusura della Standa aveva aperto, ma questo non può essere considerato sufficiente per invertire la tendenza e ribaltare le abitudini che andavano consolidandosi. L'oasi rendese è tuttora un'attrattiva seducente perchè è un porto sicuro, un luogo protetto dove trovare riparo nei giorni di pioggia e dalla calura estiva.

La vera sfida si gioca sulla qualità dei servizi, sul coraggio delle scelte, anche momentaneamente impopolari, ma che costituiscono un sicuro investimento per il futuro. In primo luogo i parcheggi. Quella che doveva essere una soluzione al problema, ha finito per acuirlo. Una città invasa dal traffico perde qualsiasi attrattiva. A breve termine, considerata l'impossibilità di realizzare nuove strutture a tempo di record, l'unica alternativa possibile resta il sistema di trasporto pubblico, da sempre inesistente in Calabria..

Il secondo elemento è la creazione di un'ampia zona pedonale dove possa svilupparsi un vero e proprio network commerciale nel centro cittadino, con un'offerta ampia e diversificata. Una città pensata e disegnata per l'uomo, una "Cosenza da bere", parafrasando uno slogan della Milano anni '70, riempiendo di verde tutti gli ampi spazi disponibili, con una priorità dell'uomo sugli autoveicoli, con una particolare attenzione alle esigenze dei più deboli, dai bambini agli anziani ai portatori di handicap.

Cosenza ha messo la palla nel dischetto per battere il suo rigore. Perfino Baggio ne sbagliò uno decisivo in USA regalando la Coppa del Mondo al Brasile. Restiamo incollati davanti alla TV per vedere con una moviola di esasperante lentezza dove andrà a cacciarsi il pallone. Qualcuno griderà goal, qualche altro preparerà la prossima sfida. Un confronto emulativo non può che produrre degli effetti benefici per  i cittadini ed i consumatori.


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