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La Sibaritide in mano alla 'ndrangheta (intervista a Salvatore Frasca)di Oreste Parise (Mezzoeuro Anno VIII num. 10 del 7/03/2009) |
Rende, 3 marzo 2009
La Sibaritide è spesso sotto le luci della cronaca per i numerosi episodi criminali che si registrano con una preoccupante frequenza. In questi giorni è il caso del consigliere regionale Franco La Rupa a finire sulle prime pagine dei giornali per l'accusa di voti di scambio con il clan Forastefano di Cassano allo Ionio.
Salvatore Frasca è uno storico rappresentante politico di quell'area, parlamentare per varie legislature, sindaco a più riprese del Comune di Cassano, combattente indefesso nella lotta alla criminalità organizzata.
Parla volentieri della sua terra, e la sua testimonianza costituisce un contributo prezioso per interpretare le vicende attuali.
Interrogatorio della Guardia di Finanza di Castrovillari dell'On. Salvatore Frasca del 17 dicembre 2008 per indagini relative al procedimento penale 2755/08 per i commenti fatti su "Il Quotidiano" e "CalabriaOra" al sindaco di Cassano Gianluca Gallo sulla gestione dell'attività amministrativa.
"Non ho niente in contrario a ribadire quanto ho avuto occasione di dichiarare alla stampa nel corso dei mesi di lugli ed agosto dello scorso anno, lamento invece l'inerzia dell'Autorità Giudiziaria e delle forze dell'ordine. La mia denuncia ha riguardato un paio di episodi, ma si inserisce in un contesto di carattere generale contrassegnato dallo sfacelo di alcune opere di pubblica utilità rispetto al quale non vi è stato alcun intervento da parte di qualsiasi autorità dello Stato. Cito alcuni casi clamorosi:
1 - presso la frazione Doria alcuni anni fa è stato costruito con i fondi dello stato un edificio scolastico da adibire a Scuola Media. Dopo pochi anni non è stato più utilizzato per la contrazione del numero degli alunni e l'edificio è stato abbandonato a sé stesso e da esso sono stati asportati finestre, balconi, vasellame, sanitari nonché mattonelle e tante altre cose.
2 - La stessa cosa è accaduto per un altro edificio scolastico in Contrada Caccianova:
3 - C'è un capannone lunga la provinciale che da Cassano centro porta a Garda, un capannone che era stato costruito a scopo di rimessa per gli automezzi di proprietà comunale; c'era anche una ricca attrezzatura utile per il ricovero delle auto nonché la loro eventuale sistemazione o/e mantenimento: tutte le attrezzature anzidette sono andate perdute;
4 - Sulla collina di Cassano allo Ionio è stato costruito un parco d mettere a disposizione dei cittadini di Cassano e dei comuni vicini; in questo parco vi era tutta una attrezzatura tali da accogliere i visitatori compreso campo da tennis, campo di calcio, gabinetti pubblici, fontane ecc. Tutte queste opere sono andate distrutte.
5 - Il comune di Cassano allo Ionio è stato il primo comune di Italia a requisire beni appartenenti alla criminalità organizzata; tra questi sono da tenere in considerazione tre aziende sottratte al noto clan Cirillo; nel corso degli anni queste tre aziende sono state utilizzate, una per ospitarvi una comunità per tossico dipendenti, una seconda per costruire una caserma per la Guardia di Finanza ed una terza per un eventuale incremento della comunità per tossico dipendenti. Tutto ciò che vi era nelle aziende ivi compresi i macchinari e cose del genere non è più reperibile. Su tutto ciò è mancata, nonostante la pubblicità di quanto accaduto, un intervento da parte di qualsiasi autorità dello Stato; nonostante si convincimento dell'opinione pubblica che vi sia stato, per quanto sopra, un intervento della criminalità organizzata. Preciso che quanto denunciato sopra è accaduto nell'arco di tempo di dieci anni circa. Inoltre, quale ultimo punto c'è da precisare che l'attuale amministrazione comunale intende sopprimere la delegazione municipale di Lauropoli che secondo quanto si apprende dalla stampa, dovrebbe essere trasferita presso una delle parrocchie del centro senza avere riguardo al fatto che la delegazione municipale è stata costruita con i fondi dello Stato e che per eventuale cambio di destinazione occorrerebbe una autorizzazione da parte dello Stato.
Come se tutto ciò non bastasse c'è da precisare che il comune di Cassano allo Ionio dispone di 50 ettari di terreno prospicienti il mare e che questi terreni, da anni, sono nelle mani di una famiglia di cosiddetti "intoccabili" eppure questi terreni se venduti o trasformati in suoli edificatori, data la vicinanza del mare, avrebbero potuto rappresentare un valido mezzo di pagamento dei debiti che fanno carico al Comune stesso; ma di questo problema, sebbene informati, non si sono voluti interessare né i vari prefetti della città di Cosenza né i Commissari Governativi di controllo sugli atti del Comune. Da quanto detto sopra credo che ci sia una vasta gamma di possibilità di intervento da parte dell'autorità Giudiziaria. Voglio augurarmi che questa mia denuncia non cada ancora una volta nel nulla. (I verbalizzanti: Ten. Gisberto Moretti e M.C. Giovanni Ancora).
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Ultimo aggiornamento del 11/28/2008 17:23:22