A Rende è sbocciata la Primavera, intervista con Giovanni Falanga

di Oreste Parise

Mezzoeuro Anno IX num. 49 del 11/12/2010)

Rende, 9 dicembre 2010

Acque agitate nel centrosinistra rendese, sempre più divisa dalla linea gotica dei pro e dei contras. Ampie arie di dissenso attraversano i partiti e allontanano la base dai vertici occupati a mantenere l'unità della coalizione. Nell'IdV l'asse Falanga-Talarico si contrappone a quello De Bartolo-Feraudo, segretario provinciale il primo e regionale il secondo. Nell'intervista che abbiamo raccolto racconto la sua versione ...

L'affare s'ingrossa? Cosa succede nella Primavera di Rende con l'ufficializzazione del passaggio di Serena Arcuri nel movimento? E' una partecipazione a livello personale o coinvolge un movimento?
Serena Arcuri è molto nota nella politica rendese per aver ricoperto la carica di vice-sindaco nella prima giunta Bernaudo, ed è stata esautorata all'improvviso senza alcuna giustificazione politica o adducendo una motivazione di qualche sorta. Come persona molto corretta non ha creato alcun problema ed è rimasta nellombra. Da molto tempo guardava con simpatia a questo movimento. Ha voluto rendersi conto degli obiettivi, delle persone più rappresentative prima di prendere una qualsiasi decisione. Oggi ha aderito, a puro titolo personale. Nel movimento ognuno mantiene al propria autonomia e la propria collocazione politica.
Vogliamo chiarire cosa è oggi la Primavera di Rende, un assemblaggio per una crociata amministrativa?
E' una coalizione elettorale e anche programmatica e progettuale, composta da associazioni, movimenti, partiti politici e anche persone che vogliamo aderire a titolo personale. Qualcuno vuole descriverci come una insalata mista tenuta insieme per una contrapposizione all'amministrazione rendese. Noi non siamo l'antipolitica, ma chiediamo con forza un rinnovamento in profondità della politica rendese. Vogliamo creare una alternativa reale di governo della città.
Allo stato questo è solo un vostro proponimento, ma quale è la fisionomia del movimento, quali sono gli elementi caratterizzanti?
Ancora siamo nella fase "work in progress", poiché stiamo allestendo il cantiere e abbiamo nuove adesioni giorno dopo giorno. Quando avremo un assetto definito potremo delineare meglio i confini e definire un progetto programmatico. In qualità di segretario cittadino dell'IdV, posso dire che questo movimento non nasce in maniera improvvisata qualche mese prima delle elezioni, ma è il frutto di quattro anni di opposizione alla giunta Bernaudo. La posizione che abbiamo assunto è stata decisa e approvata in una assemblea degli iscritti che in larghissima maggioranza hanno approvato questa linea in continuità logica con l'atteggiamento tenuto in consiglio comunale dalla nostra rappresentanza.
Prima di affrontare il problema di IdV proviamo a presentare il movimento nelle sue linee essenziali. Quali sono le colonne portanti?
Proviamo a fare chiarezza. Intanto vi è la stragrande maggioranza del PD, anche se riesce difficile definire esattamente cosa è il PD poichè è ancora una entità vaga, un partito mai nato. L'anomalia rendese comincia da qui. Il PD ufficiale è completamente nelle mani dei socialialisti principiani, che si riuniscono sotto il simbolo del partito per la posizione occupata dal loro leader come capogruppo consiliare alla regione. Il Pd di base rappresentato da tutti coloro che militavano nella Margherita e nei DS è tutto all'apposizione con tutti i consiglieri comunali e aderiscono alla Primavera. Poi ci sono varie associazioni come "Unire per Rinnovare", quella che fa capo a Venzo Morrone, ci siamo noi militanti di Italia dei Valori. Il partito nei suoi organi ufficiali non si è ancora espresso, vi sono state solo esternazioni a livello personale. A cominciare da me in qualità di segretario cittadino, gli iscritti e i simpatizzanti hanno scelto di aderirre a questo movimento. Abbiamo costituto un organo di coordinamento e abbiamo preso contatti con SEL e altre forze politiche, ma finora non vi sono stati pronunciamenti ufficiali. Il gruppo misto di opposizione nel consigli comunale di Rende ha aderito, Mimmo Talarico, Annamaria Artese, Rocco Infusino, Vicenzo Pezzi, Andrea Cuzzocrea. Amerigo Castiglione.
L'impressione è che la Primavera nasca più da un risentimento nei confronti di questa giunta piuttosto che da un progetto politico.
Questo è il messaggio che la controparte vuole far passare e avendo molti più mezzi di informazione di noi, riesce a ingenerare questa opinione in chi non segue la politica. Non vi sono risentimenti personali da parte di nessuno di noi, ma siamo molto critici nei confronti di questa amministrazione perché riteniamo che questa sia stata la peggiore delle giunte che si sono succedute nel governo della città negli ultimi decenni. Non vi è dubbio che vi è stato un periodo di buona amministrazione, con politici che hanno contribuito allo sviluppo della città, ma quella esperienza è finita.
Dove ha fallito questo giunta, possiamo indicare dei punti specifici?
Vi è un giudizio di complessiva inadeguatezza nei riguardi del suo operato che ha prodotto un decadimento generale della città. Prendiamo ad esempio il centro storico. Ormai è isolato, abbandonato, franato, non è stato curato, sono stati sbandierati mille progetti ma non è stato realizzato nulla di concreto. L'unica testimonianza attiva restano le scale mobili, ma c'è da chiedersi a chi serviranno se il municipio viene trasferito, la farmacia è stata chiusa da tempo, della banca al più resterà il bancomat, la posta sta per chiudere, non vi è più la macelleria e a breve anche i pochi negozi rimasti spariranno. Un quadro desolante. Sarà un centro per soli turisti quando potranno arrivarvi, poiché sono anni che persino al circolazione stradale è ostacolata dalla chiusura della circonvallazione. Un centro storico completamente abbandonato dopo che negli anni passati sono stati fatti importanti investimenti che andranno decadendo per mancanza di manutenzione.
Vogliamo parlare della qualità della gestione del territorio? La manutenzione è carente adeguandosi agli standard di Cosenza, il verde è rimasto quello originario, mentre gli spazi si riempiono di cemento. Non vi è più alcuna percezione di una diversità rendese, oggi le buche ci sono a Cosenza e ci sono a Rende. Vi è poi una questione finanziaria che ha portato a scelte molto onerose per i cittadini con la privatizzazione della riscossione, la tariffazione dei servizi. Non si era mai vista una amministrazione che invita in cittadini a non pagare le bollette dell'acqua perché la società concessionaria ha applicato aumenti tariffari non giustificati. Bisognava intervenire sulla società, piuttosto per controllare il loro comportamento, non si può invitare alla rivolta fiscale. Si registrano palesi incongruità come la tassazione a metri quadri della TARSU per i magazzini; un deposito di 1000 metri quadri paga fino a ventimila euro, una enormità che strozza le piccole attività. L'affidamento alla Maggioli senza gara di evidenza pubblica, si dice in contropartita di qualche assunzione di comodo comporta un ulteriore aggravio per i cittadini.
Cos'altro dobbiamo guardare? Il mancato sviluppo del quartiere universitario?
La Primavera di Rende costituisce uno spappolamento del quadro politico cittadino. Lei rappresenta l'IdV sul territorio, ma il partito è diviso. Lo stesso accade nel PD, e nel SEL.
Io posso parlare per il mio partito che mi sento di rappresentare poiché sono stato eletto in un regolare congresso degli iscritti e non sono mai stato sfiduciato né sostituito. Non si può calare sul territorio una politica concepita ad altri livelli, poiché diventa un esercizio astratto. Nei vari territori bisogna saper leggere le perculiarità e applicare le strategie più opportune. Strategie globali applicate in sede locale a prescindere rischiano di diventare forme estreme di autoritarismo.
Chiediamo allora cosa impedisce di agire a Rende in coerenza con la politica regionale o nazionale che vorrebbe una solida alleanza a sinistra? E' una frattura idelogica o di interesse meramente locale?
Voglio chiarire che la frattura è solo presunta. Il segretario regionale ha dato un giudizio negativo sulle amministrazioni di Rende e Cosenza che, a suo parere, non godono del favore popolare e devono essere trovate soluzioni alternative. Sono perfettamente allineato al mio partito quando parla di rinnovamento della classe dirigente, di cambiare i metodi della politica, di trasparenza e di legalità nell'attività pubblica. Qui a Rende si chiede l'unità del centrosinistra, di tentare una sintesi che qui trova un ostacolo nella situazione particolare del quadro politico rendese. Il partito non si è ancora espresso a livello ufficiale, vi sono stati solo dei pronunciamenti a livello personale. Il dissenso è ancora teorico e tende a influenzare le decisioni.
Vi è tuttavia un dissenso evidente tra il segretario cittadino e quello provinciale.
Il partito ha nominato Vincenzo Tromba come responsabile regionale degli enti locali e noi abbiamo chiesto un incontro con lui per discutere della situazione rendese. L'attuale segretario provinciale, Emilio De Bartolo, è stato assessore nella giunta Bernaudo. Si è dimesso quando ha annunciato la sua decisione di aderire a Italia dei Valori, in coerenza con il comportamento del partito che era all'opposizione e non vi è stato alcun cambiamento di linea. E' stata una sua scelta, ma anche un sacrificio necessario chiesto dal partito.
A quale condizioni sareste disponibili ad accettare una ipotesi unitaria di centrosinistra? Un nome, un progetto, un programma?
Non abbiamo pregiudizi e rinunciato al dialogo. Ci consideriamo avversari ma non c'è nessun astio. Contestiamo un dato politico. Nelle scorse elezioni il patto elettorale prevedeva una gestione collegiale dell'attività amministrativa, un rinnovamento nella continuità. La verità è che dopo la vittoria elettorale si sono chiusi a riccio ritornando al vizio di sempre, il monolite socialista e su questo non è stato possibile alcun dialogo e ancora oggi la chiusura è totale, richiamando sempre il rapporto di forza, che gioca oggi a loro favore nella rappresentanze, nella gestione del potere, nello spazio dell'informazione.
Avete individuato una figura di sindaco che possa rappresentare una valida proposta? Nell'estrema personalizzazione della politica diventa l'elemento caratterizzante, il coagula della coalizione. Le scorse elezioni hanno il competitor era Mimmo Talarico, che ora milita nelle vostre fila.
Siamo una coalizione che cerca ancora di definire in suoi confini e non vogliamo invitare nessuno a cena con cibi precotti. Certamente per quanto mi riguarda Mimmo Talarico sarebbe un ottimo candidato e sono in molti a considerare con favore tale ipotesi. La scelta verrà fatta collegialmente da tutti coloro che si sentono rappresentati nel movimento. Vi sono varie ipotesi, ma la sua figura deve essere aggregante e rappresentare tutte le componenti. Sapremo sicuramente trovare la migliore soluzione possibile.


C OP Y R I G H T

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