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Cultura e solidarietà

di Oreste Parise

Mezzoeuro Anno X num 1 dell'8/1/2011


Rende, 3 gennaio 2011

Alla fine dello scorso anno la Fondazione Cesare Pozzo ha consegnato 109 assegni di studio ai figli dei soci meritevoli giunti alla fine del ciclo scolastico, dal diploma elementare fino al conseguimento della laurea. Un aiuto concreto alle famiglie e un incentivo ai ragazzi per impegnarsi nella propria formazione. Una occasione per un bilancio di un anno intenso dell'ente impegnato in una numerosa gamma di attività.

Le società di mutuo soccorso sono nate alla fine dell'Ottocento sotto la spinta dei primi movimenti operai con lo scopo di offrire un aiuto ai lavoratori ancora privi di ogni tutela legislativa. Il bisogno e le necessità legate a eventi particolari come malattie o licenziamento si traducevano in vere e proprie tragedie non solo per i lavoratori ma per tutti i membri della sua famiglia. La costruzione di un adeguato sistema di protezione legale ha richiesto molte lotte e molto tempo. In attesa della regolamentazione legislativa si è creata una rete di protezione tra gli stessi operai basata sulla reciproca solidarietà. Si sono costituite società operai nei campi più disparati, dalle banche alle mutue sanitarie, assicurazioni sociali, enti di assistenza e associazioni culturali, del tempo libero e varie altre. Solo nel 1886 il legislatore ha provveduto a emanare una legge apposito per disciplinare l'intero settore. La legge istitutiva delle società di mutuo soccorso prevedeva tra gli scopi di questa un sussidio in caso di malattia o di inabilità al lavoro, un contributo per le famiglie dei soci defunti e una contribuzione all'educazione dei soci e delle loro famiglie. Fin dall'inizio, quindi, fu avvertita la necessità di elevare culturalmente le classi lavoratrici per trasformarli in cittadini consapevoli: solo attraverso l'istruzione si sarebbe potuto elevare economicamente e culturalmente la classe lavoratrice.

L'importanza dell'istruzione era ben evidente nella società dell'epoca che registrava un tasso di analfabetismo elevatissimo in tutto il Paese. Ancora oggi resta uno strumento prioritario poiché è alla base di qualsiasi processo di sviluppo. Nel mondo globalizzato e altamente informatizzato, i processi produttivi assorbono una quantità di lavoro sempre meno rilevante: il principale fattore di sviluppo è costituito dalla conoscenza, dalla ricerca, dall'innovazione tecnologica.

La Cesare Pozzo è la più importante delle società di mutuo soccorso ancora attive e il suo ruolo e la sua funzione sono oggi esaltati dalla crisi della finanza pubblica. L'enorme indebitamento non consente più di garantire a tutti i cittadini il livello di welfare che si era faticosamente costruito nel corso degli anni. La crisi finanziaria rischia di mettere a repentaglio le conquiste faticosamente realizzate nell'ultimo secolo e mezzo di lotte dei lavoratori. Sanità, istruzione e sicurezza sono i pilastri fondamentali di uno stato moderno. Il sistema di protezione viene eroso progressivamente e lo spazio lasciato vuoto dallo Stato viene occupato dai privati che offrono servizi a pagamento. La sanità privata è ormai una realtà da molti anni, così come i vigilantes sono una presenza consolidata nella società. Il sistema di istruzione ha resistito più a lungo, ma la fortezza pubblica mostra evidenti crepe e lo spazio dei privati aumenta progressivamente. Il benessere spirituale e materiale di larghi strati di persone è sempre più dipendente dalle disponibilità finanziarie. Il risorgere degli antagonismi di classe e l'insorgere di egoismi territoriali devono essere combattute con un rinnovato spirito solidaristico e la riscoperta del valore della mutualità.

L'attività della mutua Cesare Pozzo è concentrata sull'assistenza sanitaria integrativa alle famiglie dei soci, un campo dove riesce a garantire prestazioni di alto livello a un costo molto contenuto. Tuttavia essa presta una grande attenzione alla istruzione e alla cultura sin dalla sua nascita con iniziative tanto a livello nazionale che regionale. Nell'Ottocento si istituirono, ad esempio, scuole di alfabetizzazione, biblioteche popolari dove era possibile leggere gratuitamente libri e giornali, sono stati organizzati dibattiti pubblici su temi di attualità. L'impegno in questo campo è andata intensificandosi nel tempo.

Nel corso del 2010 ha provveduto alla riapertura della biblioteca, rimodernata e informatizzati per una migliore fruizione da parte degli utenti, ha organizzato convegni, tavole rotonde e dibattiti. Poiché la società ha una struttura decentrata, molte attività sono organizzate direttamente dagli organi regionali della Fondazione, per esaltare il carattere locale e dare visibilità per incrementare il proselitismo e diffondere i valori del mutualismo. Il Consiglio regionale calabrese della mutua, in particolare, ha indetto il "Literary Award 2011", un concorso letterario aperto anche ai non soci, in collaborazione con il Centro Studi "Gregorio Nigro Imperiale" di Cosenza. Il concorso è articolato in due sezioni, una per la poesia inedita sul tema "Nella solidarietà è la gioia vera" e l'altra di narrativa per un racconto o una novella breve sul tema " Il disabile e la vita: una storia di luce e di speranza".

Nel campo della cultura si è privilegiato l'elevamento culturale dei giovani. Si sono istituite forme di incentivazione allo studio, con premi a fine corso tanto in denaro che con strumenti utili per l'inizio dell'attività professionale. La consegna del sussidio allo studio ai soci e ai loro familiari costituisce un momento importante per la fondazione, una occasione per incontrare i soci, sentirne gli umori, misurare bisogni ed esigenze al fine di adeguare gli strumenti di intervento alle mutate condizioni economico-sociali.

In Calabria i fruitori di sussidi allo studio per l'anno 2010 sono stati 251, dei quali 67 agli scolari che hanno conseguito la licenza elementare, 64 agli alunni della scuola media inferiore, 55 agli studenti che hanno conseguito la maturità e 65 ai laureati in diverse discipline. La consegna è avvenuta in tre diverse manifestazioni tenute a Catanzaro, Reggio Calabria e Cosenza. Nella città bruzia sono stati assegnati 109 sussidi, pari a quasi la metà del totale, in una cerimonia organizzata con grande cura dei particolari da Antonio Matera, responsabile provinciale della fondazione che si è svolta il 23 dicembre nella Sala Convegni del Deposito Ferrovie della Calabria a Vaglio Lise. Erano presenti il presidente regionale Santo Russo, Rodolfo Margheritino in rappresentanza del consiglio di amministrazione e l'assessore agli affari generali ed istituzionali del comune di Cosenza, Damiano Covelli che ha portato il saluto del sindaco impegnato in altra manifestazione ufficiale. Il dibattito è stato coordinato da Alfredo Fusaro. Tutti gli intervenuti hanno sottolineato l'importanza della cultura esortando i giovani presenti a un impegno costante nello studio, momento fondamentale della propria formazione e strumento indispensabile per un inserimento sociale e lavorativo. Francesco Nigro Imperiale ha presentato il premio letterario, uno stimolo intellettuale per avvinarsi alla poesia e alla prosa d'autore, invitando a una numerosa partecipazione. A conclusione un ricco buffet di specialità regionali attendeva gli intervenuti; una occasione per uno scambio di auguri in una festosa atmosfera natalizia. Una menzione particolare merita la neo dottoressa Filomena Veneziani, laureatasi con il massimo dei voti in Scienze della Formazione Primaria presso l'Unical che ha ritirato il premio insieme alla figlia Karen Urso, la quale ha conseguito il diploma di scuola elementare.

Nella stessa giornata al Senato si svolgeva la discussione finale della legge di riforma universitaria, la cosiddetta "Riforma Gelmini", approvata nel pomeriggio. La nuova legge introduce una profonda modifica del sistema vigente. Un aspetto significativo è costituito dalla decurtazione dei fondi per le borse di studio che hanno consentito fin qui a tanti studenti provenienti da famiglie disagiate di poter accedere ai più altri gradi di istruzione superiore. Inoltre gli atenei pubblici sono fortemente penalizzati e costretti a reperire risorse con ricorso a sponsor locali o con una contribuzione diretta degli studenti tramite le tasse universitarie, destinate ad aumenti molti consistenti nei prossimi anni. Le famiglie più povere che risiedono in aree in ritardo di sviluppo si troveranno ad affrontare i disagi maggiori, perché si vedranno costretti a pagare di più per un servizio presumibilmente più carente, considerato che la decurtazione dei fondi agli atenei potrebbe provocare un abbassamento della qualità dell'istruzione. Per ottenere un alto livello di istruzione universitaria si vedranno costrette a mandare i propri figli lontano dalla propria residenza. Si reintroduce così un elemento di discriminazione che penalizza gli studenti più poveri e le università che operano in territori disagiati. Con il pretesto del merito si è fortemente ridotta l'opportunità di poter accedere alla formazione universitaria agli studenti meritevoli, le cui famiglie non hanno le risorse necessarie per poter sostenere questa rilevante spesa necessaria per garantire ai propri figli l'accesso ai più alti livelli d'istruzione. Il fenomeno è aggravato dallo schiacciamento della curva di distribuzione dei redditi e della ricchezza delle famiglie italiane, come segnalato da tutti gli studi effettuati dagli istituiti economici più accreditati. Il 10% delle famiglie italiane detiene quasi il 50% delle ricchezza e del reddito, mentre cresce il numero delle famiglie con un reddito inferiore alla sussistenza, i cui figli si troveranno nella materiale impossibilità di poter completare gli studi.

Risulta evidente la necessità di rompere questo circolo vizioso e trovare proprio nella mutualità la risposta alla nuove difficoltà che i giovani incontreranno nell'accesso alla istruzione universitaria. La Cesare Pozzo è chiamata a un ritorno alle origini con un impegno più diretto a sostegno del diritto allo studio. La logica del sussidio va sostituita con un sostegno allo studio attraverso borse da assegnare con una rigida selezione, che consentano ai soci e propri familiari di poter affrontare le spese per la formazione universitaria. Rodolfo Margheritino ha preso buona nota della sollecitazione ricevuta, ben consapevole delle difficoltà cui andranno incontro le famiglie del Sud, impegnandosi a sottoporre la questione al Consiglio di Amministrazione della fondazione.


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