Turismo itineranti: una opportunità per la Calabria

di Oreste Parise

Mezzoeuro Anno X num. 19 del 13/05/2011


Rende, 10/5/2011

Franco Morano, presidente della Calabria Camper Club Sila, associato all'ACTI Federazione una associazione internazionale che si occupa del turismo campeggistico itinerante. Una occasione mancata per la nostra regione che non ha strutture idonee per attirare sul territorio questa nuova platea turistica in forte espansione in tutta Europa

Intervista a Franco Morano

Ci spiega cosa è e di cosa si occupa il Camper Club?
Siamo una organizzazione con già una lunga esperienza alle spalle. Il Camper Club è nato infatti nel lontano 1987 e abbiamo festeggiato il nostro ventennale con grande solennità proprio nel territorio silano dove si svolge gran parte della nostra attività. Abbiamo iniziato per il piacere di creare opportunità di incontro tra di noi e confrontare le nostre esperienze. Abbiamo poi scoperto le grandi potenzialità che questo tipo di turismo può offrire e ci siamo prodigati per attivare tutto quanto era nella nostre possibilità per la promozione del nostro territorio.
Ma quale tipologia di turista si avvale di questa forma e quanto vale in termini di possibili presenze?
Questo è la tipica attività che si rivolge a chi ha una sensibilità ecologista, poiché vuole godere della natura e non vederla deturpata con cementificazione selvaggia. Per godere della natura non abbiamo alcun bisogno di strutture fisiche ma ci basta un prato verde che alla fine dl soggiorno sarà lasciato nelle stesse condizioni in cui l'abbiamo trovato, anzi spesso ci prodighiamo per ripulire i luoghi deturpati dai turisti della domenica. Dobbiamo rilevare che spesso le amministrazioni locali non curano la rimozione della spazzatura negli incantevoli località che potrebbero essere una nostra ricchezza.
Qual'è il turista itinerante-tipo? Lo si immagina come un giovane con un gran desiderio di viaggi e di esperienze ...
Non è il single o il giovane il prototipo di riferimento. Noi abbiamo una particolare attenzione nei confronti della famiglia con la quale viaggiamo assieme e diamo l'opportunità di conoscere il nostro paese anche agli anziani, ai giovani e agli animali che non abbandoniamo nei momenti del nostro relax. Una particolarità da non trascurare è che questa forma di turismo non conosce soste poiché si svolge nel corso di tutto l'anno senza soluzione di continuità. Considerato il carattere strettamente stagionale della nostro turismo potrebbe essere una forma importante e complementare che consentirebbe di allungare la magra stagione estive e aumentare il numero di presenze sul nostro territorio. Il turismo itinerante costituisce un importante fattore di destagionalizzazione.
Quali impatto ha questo tipo di turismo sull'economia locale?
Vorrei mettere in rilievo come il camperista ha una forte preferenza per i prodotti locali e questo consente di esaltare le attività artigianali, soprattutto le produzioni agro-alimentari. La nostra presenza non è confinata nei villaggi, ma cerchiamo di interagire con la popolazione locale e provochiamo nei giovani quella curiosità intellettuale che li stimola alla conoscenza dei propri luoghi e la voglia di evadere dal quotidiano. Il turista itinerante è un continuatore della tradizione del "grand tour" del Settecento, attratto da stimoli culturali piuttosto che dalla solo voglia di evasione. Il nostro piacere è quello di scoprire il mondo. Siamo interessati alle attrattive turistico-paesaggistiche alle bellezze architettoniche, alle testimonianze archeologiche, ma altrettanta è la voglia di conoscere le piccole realtà.
La nostra regione ha le caratteristiche per attrarre questa forma di turismo?
La Calabria ha tutte le caratteristiche per attrarre questa forma di turismo a cominciare dal clima, alla estrema varietà del suo paesaggio con ottocento chilometri di costa, ma anche stupende montagne ricoperta da foreste lussureggianti. Abbiamo tre grandi parchi naturali, il Pollino, la Sila e l'Aspromonte. Dobbiamo però rilevare che tutto questo immenso patrimonio viene utilizzato solo marginalmente con strutture insufficienti nel numero e carenti nei servizi.
Da cosa dipende questa incapacità di sfruttare queste ricchezze naturali?
La nostra classe politica non ha dimostrato alcuna sensibilità rispetto a questa domanda di ricettività alternativa al turismo alberghiero. Si continuano a sprecare milioni di euro per finanziare la cementificazione di coste e montagne con strutture che trovano un utilizzo molto limitato, mentre si trascura una attività che richiede uno sforzo minimo. Il turismo itinerante ha bisogno di interventi polivalenti, che non sono finalizzati al loro esclusivo bisogno, ma risponde alle esigenze di tutta la collettività. Le uniche esigenze specifiche sono delle aree attrezzate, chiamati approdi turistici terrestri, con sistemi fognanti e dotati di acqua e un minimo di illuminazione pubblica. L'impatto sul territorio è estremamente limitato, ma offre l'occasione per uno sviluppo sostenibile con la creazione di opportunità di lavoro.
Esiste una domanda potenziale che possa essere attratta dalla nostra regione?
La possibilità di incrementare il turismo itinerante in Calabria è enorme. Basta considerare che dai porti pugliesi migliaia di camper si rivolgono verso la Grecia, un flusso molto rilevante che potrebbe essere intercettato e dirottato verso la nostra regione. Certamente le isole greche offrono incantevoli paesaggi, ma le nostre coste non sono certo da meno e inoltre hanno il vantaggio di offrire una maggiore varietà paesaggistica e una stratificazione di resti archeologici che ne fanno dei posti unici. Noi difettiamo di strutture idonee, ma la principale carenza è nell'informazione. La Calabria è sempre presentata come la terra del mare, sollecitando il turismo balneare, tutto il resto è come se non esistesse.
Quali sono le attività specifiche organizzate dal vostro club?
Ogni anno organizziamo due grandi momenti di incontro dei camperisti. La "Fantastica Vacanza in Calabria" che si svolge dal 1 al 22 luglio e il raduno di autunno in Sila. Questi due appuntamenti annuali fanno registrare da soli circa 6000 presenze giornaliere, una cifra notevole se si considera che non abbiamo mai avuto alcun supporto pubblico, né sotto forma di incentivi economici né soprattutto dell'aiuto nelle amministrazioni locali. Solo Maria Rosa Vuono, da assessore al comune di Cosenza, ha avuto una sensibilità nei confronti di questo settore. Ha messo a disposizione una struttura logistica, il salone ex ferrovia, ha consentito la visita gratuita dei musei. È stato sufficiente questo per creare un grande movimento. Abbiamo registrato un alto gradimento da parte dei nostri ospiti. Un maggiore attivismo da parte delle amministrazioni locali potrebbe provocare un vero e proprio boom del settore con ricadute positive sull'economia locale.

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