Nasce la Banca di Garanzia

di Oreste Parise

Mezzoeuro Anno X num. 43 del 29/10/2011


Rende, 28/10/2011


Assemblea costitutiva al COMAC di Montalto Uffugo

2855 soci. Giuseppe Gaglioti presidente. Nel consiglio di Amministrazione Mario Oliverio e Mario Giordano, consigliere provinciale dei Verdi eletto nel collegio di Mendicino, Michele Aurelio, presidente della Federazione calabrese delle BCC, Giuseppe Speziali, presidente dell'Assindustria di Catanzaro, Giuseppe Lombardi, Presidente della Commissione Regionale ABI della Calabria, Flavio Talarico, Oreste Morcavallo, presidente Ordine degli Avvocati di Cosenza, Natale Mazzuca, presidente ANCE Cosenza.


Nasce solo ora e ancora non ha completato il suo complesso iter procedurale. Prima di diventare operativa deve ancora passare sotto il vaglio della Banca d’Italia per l’inscrizione nell’albo delle banche per diventare operativa. Ma l’idea della costituzione della Banca di Garanzia ha superato l’esame del “mercato”, poiché è stata sposata da 2.855 aziende consentine. Uno straordinario successo ottenuto in un momento particolarmente difficile, quando l’economia provinciale attraversa la peggiore crisi di questo lungo dopoguerra.

Voluta fortemente da Giuseppe Gaglioti e condivisa pienamente da Mario Oliverio rappresenta un’assoluta novità nel panorama del credito italiano. Uno sforzo organizzativo notevole, che ha portato il coriaceo Gaglioti a presentarsi davanti ai microfoni visibilmente emozionato e fiero della sua creatura, che viene a colmare un vuoto nell’economia locale, dove operano grandi banche e BCC locali, che non riescono però a soddisfare il fabbisogno creditizio delle imprese poiché il mercato del credito ha assunto un accentuato carattere asimmetrico. L’offerta è concentrata in pochi operatori di dimensioni nazionali o internazionali, mentre la domanda è frantumata in una miriadi di piccole e piccolissime aziende e un numero sterminato di famiglie.

Le banche locali occupano uno spazio importante, ma marginale. La loro dimensione non gli consente di saturare il fabbisogno di credito e questo ha provocato l’esplosione di operatori finanziari che erogano credito sotto svariate forme (istituti finanziari, compravendita di oro, crediti pignoratizi), che spesso sono un surrogato legale dell’usura.

L’asimmetria genera, infatti, un cuneo di domanda insoddisfatta che non può trovare accoglienza nel mercato ufficiale del credito poiché le banche sono vincolate alle norme di Basilea-2, già in vigore e si preparano a soddisfare i pesanti vincoli patrimoniali previsti da Basilea-3.

Le piccole BCC hanno un margine di maggiore discrezionalità, ma una condotta più permissiva li espone a rischi che provocano collassi del sistema, come si è verificato in questo lungo periodo di congiuntura negativa. Il punto di criticità è costituto dall’assenza di garanzie, che impedisce l’erogazione del credito e, quando erogato, erode il capitale delle banche costrette ad accantonare ingenti riserve per i maggiori rischi cui si espongono. Nella sola provincia di Cosenza sono state ben 5 le BCC commissariate, con vari esiti.

Un istituto come la banca di garanzia s’inserisce in questo cuneo offrendo alle piccole imprese e alle famiglie la possibilità di superare il gap patrimoniale che impedisce loro di accedere al credito e nello stesso tempo limita l’ammontare del patrimonio da vincolare per ogni singola operazione.

Il neocostituito istituto può definirsi una banca di secondo livello poiché non ha l’obiettivo di erogare credito direttamente, ma offre garanzie ai clienti che richiedono credito alla propria banca. Ha la natura di un confidi, con la peculiarità di essere una vera a propria banca che con l’iscrizione all'albo attesta anche che il soggetto è sottoposto alla normativa e ai controlli di Vigilanza. Questo provoca un doppio effetto positivo: per la banca che si trova un credito garantito che richiede minore spendita di patrimonio, da parte del cliente che potrà accedere al credito superando l’assenza di garanzia e ottenere condizioni migliori.

Questa funzione dovrebbe essere svolta dal sistema dei confidi, un universo molto frastagliato e debolmente governato che nel corso degli anni non è riuscito a crescere ed adeguare la sua operatività alle mutate esigenze del mercato del credito. Sia per dimensione che per disponibilità di capitale, la nuova banca si colloca su un gradino più elevato, ed è in grado di svolgere un importante ruolo nella politica locale del credito.

Il suo capitale iniziale è di 12 milioni di euro, otto dei quali investiti dai due più importanti enti che ne hanno supportato l’idea, la Camera di Commercio e l’Amministrazione Provinciale di Cosenza, con una partecipazione di quattro milioni di euro ciascuno, a questi bisogna aggiungere il capitale sottoscritto dai quasi tremila soci, che hanno fatto un grande sforzo in un momento di difficoltà.

Questo ammontare di capitale consente di assistere finanziamenti per circa 200 milioni di euro, un ammontare insufficiente a coprire le esigenze del credito locale, ma molto significativo.

Un aspetto importante è costituito dal fatto che ne fanno parte, in qualità di soci, molti confidi e si impone l’esigenza di ricercare un cammino comune per potersi presentare di fronte alla regione come interlocutore privilegiato per definire una politica creditizia. Essa rappresenta una naturale evoluzione del sistema dei confidi

Un elemento da sottolineare è che la capacità operativa si estende su un territorio molto più vasto della sola provincia di Cosenza, poiché estende la sua competenza alle province limitrofe (Matera, Crotone e Catanzaro), una peculiarità che si è voluto accentuare con la cooptazione nel consiglio di amministrazione di Giuseppe Speziali, presidente dell'Assindustria di Catanzaro e Giuseppe Lombardi, Presidente della Commissione Regionale ABI della Calabria. Un modo per sprovincializzarsi e porre le premesse per una effettiva estensione della sua operatività nelle due regioni limitrofe, seguendo il modello storico della Cassa di Risparmio di Calabria, diventata in seguito anche di Lucania. Quale settimana fa si è celebrata la nascita di quella iniziativa e la nascita del nuovo istituto potrebbe idealmente riprendere quel cammino interrotto.

Se fosse già operativa, essa avrebbe consentito una gestione certamente migliore dei commissariamenti delle BCC, consorelle del costituendo istituto, poiché sarebbe stato possibile procedere alla cartolarizzazione dei crediti senza una loro completa svalutazione.

Il dott, Patalano, titolare di un accorsato studio commerciale, ha partecipato a tutte le fasi della costituzione della nuova banca, e ha predisposto il business plan. Le note più caratteristiche sono costituiti dal carattere gratuita della partecipazione al Consiglio di Amministrazione, i cui membri avranno diritto al solo gettone di presenza, le funzioni del nuovo organismo – come l’istruttoria di credito, l’auditing, l’informatizzazione, pubblicità - saranno effettuate in outsourcing da aziende del territorio, il personale si limiterà all’indispensabile. Una struttura snella che consente di minimizzare i costi, ipotizzare l’equilibrio di bilancio a partire dal secondo anno di gestione e adeguare le risorse e i costi alla massa amministrata.

Una scommessa vinta, ma ancora molte battaglie da combattere prima di poter dichiarare una completa vittoria sullo scetticismo e l’ostilità che ne ha contrassegnato il cammino. Una vittoria della politica che deve essere consolidata con una gestione sana e rigorosa attenta ai bisogni ed alle esigenze del territorio e agli stretti vincoli di una rigorosa gestione.


Comunicato stampa della Camera di Commercio di Cosenza

L’intervento di Giuseppe Gaglioti è il presidente del Consiglio di Amministrazione della Banca di Garanzia, che s’insedierà nel mese di novembre, in occasione del primo consiglio per la verifica dei requisiti. L’elezione è avvenuta al termine dell’assemblea costituente del soggetto societario che si è svolta oggi.

Alla vice presidenza è stato chiamato Mario Oliverio, presidente dell’Amministrazione Provinciale di Cosenza. L’assemblea ha, inoltre, provveduto alla elezione del Consiglio di Amministrazione che risulta composto da: Natale Mazzuca, Giuseppe Lombardi, Oreste Morcavallo, Giuseppe Speziali, Michele Aurelio, Flavio Talarico e Mario Giordano. Eletto anche il collegio dei sindaci che risulta composto da: Domenico Bilotta, Giorgio Sganga e Francesco Falzetta. Nominato anche il collegio dei probiviri, così come previsto dallo statuto, Mario Bozzo, Sarino Branda e Carmelo Copani.

La banca - è stato detto - sarà operativa all’indomani della fine dell’istruttoria dell’istituto di vigilanza della Banca d’Italia.“Costruire una Banca di Garanzia - ha detto Giuseppe Gaglioti, nel suo intervento di apertura dell’assemblea - è la palese testimonianza di una mutata sensibilità verso il mondo economico. Lo strumento che oggi vede la luce si integra nel sistema delle banche locali, fornendo a queste ultime la possibilità di rendere più rapida la fase di erogazione di nuovi affidamenti. La costruzione di una Banca di Garanzia in un territorio come il nostro, è la dimostrazione palese di un sentire nuovo e diverso. La stagione che stiamo vivendo - ha detto ancora Gaglioti - è difficilissima da interpretare ed il deteriorarsi della situazione economico-finanziaria, acceleratosi negli ultimi mesi, ha di fatto peggiorato, ancor di più, il già complesso rapporto tra imprenditori e sistema bancario”.

Gaglioti ha poi voluto rivolgere un ringraziamento a quanti hanno condiviso, favorito e agevolato il lungo e tortuoso progetto di realizzazione di questo strumento fondamentale per il futuro del sistema economico e produttivo della provincia di Cosenza. “Ai colleghi del consiglio e della giunta camerale che con la loro abnegazione hanno consentito il superamento dei momenti di difficoltà e di incertezze, alle associazioni di categoria, ai confidi e ai soci che hanno creduto fortemente alla valenza del progetto.

All’assemblea è intervenuto il Presidente della Fondazione Carical Mario Bozzo, che ha ringraziato il Presidente Gaglioti per l’impegno profuso per la realizzazione del progetto, rimarcando il ruolo della Fondazione nel sostenere questa illuminata iniziativa anche dal punto di vista economico, convinto che la futura banca sarà chiamata a svolgere non solo un’azione culturale, ma anche di favorire lo sviluppo della cooperazione, coesione e crescita responsabile.


L’intervento di Mario Oliverio

“Oggi è una giornata importante. Si realizza un obiettivo per il quale abbiamo lavorato con determinazione. Nasce la prima Banca di Garanzia per agevolare l’accesso al credito delle piccole e medie imprese che operano sul territorio.

Una iniziativa promossa assieme dalla Provincia e dalla Camera di Commercio con la destinazione, rispettivamente, di 4 milioni di euro dei propri bilanci.

Una iniziativa che ha realizzato un ampio coinvolgimento del mondo economico e produttivo del nostro territorio.

In questo momento di crisi economica che ha ripercussioni soffocanti per il sistema delle imprese, in particolare in una regione come la Calabria, costituire e sostenere uno strumento per l’accesso al credito è di fondamentale importanza per consentire alle imprese di contrastare le difficoltà con le quali quotidianamente devono fare i conti e di competere sui mercati.

In particolare nel Mezzogiorno e nella nostra regione è necessario affermare una nuova cultura dello sviluppo, rompendo i vecchi circuiti assistenziali e protezionistici che hanno dilapidato notevoli risorse e alimentato distorsioni e clientele, per affermare un sostegno attivo agli investimenti produttivi capaci di determinare reale crescita nell’economia ed opportunità di lavoro.

L’Amministrazione Provinciale per questo ha scelto di destinare una quota importante di risorse del proprio Bilancio alla costituzione della Banca di Garanzia, dopo aver costituito, sin dal 2005 un Fondo a sostegno dei Confidi, cui sono stati destinati 1milione e 200mila euro annui.

La sinergia tra Provincia e Camera di Commercio dà frutti positivi e concreti per la crescita del nostro territorio. Per questo rivolgo un ringraziamento al Presidente della Camera di Commercio Gaglioti, con il quale è stato possibile affermare uno stretto rapporto di cooperazione.”.


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