Credito Cooperativo di Cosenza: inizia il calvario

di Oreste Parise

Mezzoeuro Anno X num. 44 del 5/11/2011


Rende, 3/11/2011


Convocata la prima riunione ex art 22 del CCNL

Ormai il tempo è scaduto. Il futuro della BCC è segnato. Si va verso lo spezzatino, indigesto per il personale chiamato a grandi sacrifici o alla lotteria dei licenziamenti: i commissari hanno calcolato 17 unità in esubero. E la politica continua a essere assente o a blaterare inutilmente ...


Il 3 novembre scorso si è tenuta la prima riunione che avvia la procedura prevista dall’art. 22 del Contratto Nazionale del credito, convocata dai Commissari Straordinari con la lettera pubblicata sotto. È l’atto formale che dà l’avvio alla fase conclusiva del Commissariamento e certifica l’impossibilità di riportare in bonis la banca per l’assenza di patrimonio. La logica conseguenza sarebbe l’avvio della “liquidazione coatta amministrativa” con il progressivo dissolvimento dell’Istituto. “Purtroppo, ad oggi non è possibile intravedere soluzioni idonee a rilanciare l’Istituto di credito e, quindi, a salvaguardare i posti di lavoro”, scrivono i commissari. Per fortuna, lasciano intendere gli stessi, vi è la disponibilità di due banche (la Banca per lo Sviluppo della Cooperazione di Credito spa e il Credito Cooperativo Centro Calabria) a intervenire in soccorso della moribonda consorella e rilevarne un pezzo ciascuna.

“Questa manovra è un risiko che usa il sistema bancario calabrese come merce di scambio”, tuonava ancora il giorno prima Nicola Adamo, paventando il rischio che la stessa Federazione Calabrese possa sparire insieme alla BCC di Cosenza e venga assorbita da quella pugliese. Un refrain ripetuto varie volte in questo autunno, ma che non ha prodotto alcun risultato concreto. La politica è stata comodamente affacciata alla finestra a vedere l’effetto che fa, ma non si è messa in campo alcuna proposta alternativa che potesse fermare le lancette dell’orologio in attesa di tradurla in realtà. Si erano agitati in molti a cominciare dall’assessore regionale Antonio Caridi e Mario Occhiuto, Antonio Gentile che hanno manifestato a parole il loro rammarico e disappunto per l’ennesima scomparsa di una banca locale. Sono volati milioni, che dovevano arrivare dalla Fincalabra e dai soci, autocostituitisi in un comitato fantasma, sotto l’egida politica. Di tutto ciò non resta che l’eco delle parole al vento che si disperde tra i sette colli cosentini.

Di cosa si è discusso nella fatidica riunione? Lo spettro che si aggira nell’aria è quello di diciassette dipendenti in esubero che rischiano di essere licenziati. Oppure bisogna trovare una soluzione diversa. Leggendo tra le righe della lettera dei Commissari si evince chiaramente che più che un problema di personale, il vero obiettivo è di contenimento dei costi. In pratica questo si traduce in una semplice equazione che combina la riduzione del numero dei dipendenti e la riduzione dello stipendio.

Già agli inizi dell’anno in corso, l’ABI si era trovata nello stesso dilemma è la soluzione di compromesso che si è trovata in quella situazione è quella di convincere coloro che hanno maturato le condizione di pensionamento di lasciare volontariamente l’azienda, magari con un incentivo più o meno generoso, e ridurre in maniera congrua lo stipendio a quelli rimasti in servizio. Per la cronica, nel caso dell’ABI il costo complessivo del personale è stato ridotto di circa il 30%.

Questo costituisce il precedente che dovrebbe fornire il canovaccio per la soluzione della crisi della BCC di Cosenza.

Come nel caso dell'ABI, anche per la BCC il vero nodo gordiano è rappresentato dal costo (piuttosto che dal numero) del personale, ritenuto eccessivo per una sana e redditizia gestione. L'obiettivo è pertanto quello di renderlo compatibile con la struttura dei ricavi operativi della banca. Anche in questo caso si cercherà di accompagnare al pensionamento, magari con un congruo incentivo, coloro che hanno maturato il diritto AGO, e ripartire tra gli altri dipendenti rimasti in servizio il maggior costo del personale rispetto all'obiettivo. Questo comporterà una riduzione, in via definitiva per tutta la durata della loro permanenza nella banca, dello stipendio annuale di una percentuale che, secondo i primi calcoli, si aggirerebbe tra il 30-40%. Un sacrificio molto rilevante perché è un intervento strutturale che dura l'intera vita lavorativa del dipendente e incide sul suo stile di vita. Tuttavia, non vi è altra soluzione in vista. Non vi è dubbio che tra i dipendenti prevarrà il senso di responsabilità e solidarietà, aiutati dai sindacati a trovare la via dell'intesa senza inutili irrigidimenti.

Gli interventi dell'ultima ora appaiono come dei tentativi mal riusciti di captatio benevolentiae, ma non hanno alcuna concretezza. Soprattutto la politica ne esce molto a mal partito: capace solo di abbaiare alla luna.

L'unica vera alternativa è lo spettro della liquidazione coatta, che pende sulla loro testa come una minacciosa spada di Damocle.


Ecco cosa accadrà agli sportelli

Alla FISAC CGIL, UILCA, SINCRA UGL Credito, DIRCREDITO FD, Federazione Calabrese BCC e FEDERCASSE Roma

Oggetto: informativa ex art. 22, CCNL 21/12/2007

Ai sensi e per gli effetti dell’art. 22 CCNL per i quadri direttivi e per i l personale delle aree professionali delle BCC, CRA, la scrivente BCC in Amministrazione straordinaria comunica ai soggetti in indirizzo quanto segue.

La BCC di Cosenza, nata dalla fusione delle BCC Pre-Sila Scagliano e Dipignano, ha iniziato la propria attività nell’ottobre del 2006, con un organico di 42 dipendenti, e secondo i dati aziendali riportati nella proposta della Banca d’Italia del 28/4/2010 di assoggettamento della stessa alla procedura di amministrazione straordinaria, al 30/09/2009 operava con 8 sportelli e 56 dipendenti (n. 62 alla data di insediamento degli Organi Straordinari),

Attualmente la banca ha alle proprie dipendenze 64 persone: 20 quadri direttivi e 44 lavoratori appartenenti alle aree professionali (41 lavoratori inquadrati nella 3 area professionale, 2 lavoratori inquadrati nella 2 area professionale e 1 lavoratore inquadrato nella 1 area professionale), dislocati dei diversi uffici/filiali (Cosenza, Via Panebianco; Cosenza, Corso Mazzini; Dipignano; S. Stefano di Rogliano; Mendicino; Parenti; Scagliano e Pietrafitta).

L’Amministrazione Straordinaria è stata disposta stante la gravità delle irregolarità gestionali riscontrate dall’Autorità di Vigilanza nel corso della visita ispettiva condotta in loco nel periodo 28/9-24/12/2009: la BCC di Cosenza è stata assoggettata a tale procedura ai sensi dell’art. 70, comma 1, lett. A) d.lgs n. 385/1993 e ss.mm.ii., con D.M. Economia e Finanze in data 6/5/2010 n. 353 e gli Organi della proceduta di Amministrazione Straordinaria si sono insediati prendendo in consegna l’Azienda in data 14/5/2010.

Con la presente comunicazione gli Amministratori Straordinari informano le OO.SS. e gli Organismi sindacali aziendali che gli accertamenti condotti nel corso della procedura in essere hanno confermato le problematiche rilevate nell’ambito delle verifiche effettuate dall’autorità di Vigilanza nel corso della visita ispettiva e riguardanti, in particolare, l’inesistenza di un’adeguata organizzazione della struttura aziendale, la mancata verifica nel continuo dei relativi livelli di efficienza, anche quanto a dimensionamento dei relativi costi, e di quelli conseguenti ai principi di sana e prudente gestione dell’attività creditizia.

Purtroppo, ad oggi non è possibile intravedere soluzioni idonee a rilanciare l’Istituto di credito e, quindi, a salvaguardare i posti di lavoro.

Gli Amministratori Straordinari, quindi, ritengono sussistenti gli elementi indicati nell’art. 22 – parte terza – del CCNL del 2007 e i presupposti per l’apertura di una procedura ex art. 24, l.n. 223/1991.

Nondimeno, gli scriventi segnalano alle OO.SS. e agli Organismi sindacali aziendali l’esistenza di due proposte di intervento certamente idonee ad alleviare gli esiti della procedura di cui sopra, limitando notevolmente l’impatto della stessa sui livelli occupazionali e contribuendo in modo decisivo a non disperdere le professionalità oggi a disposizione della Banca di Credito Cooperativo.

Banca per lo Sviluppo della Cooperazione di Credito spa e Credito Cooperativo Centro Calabria, infatti, hanno offerto la propria disponibilità ad intervenire nella soluzione della crisi di che trattasi.

L’operazione ha come presupposto irrinunciabile la diminuzione del numero dei dipendenti della Banca di Cosenza: il totale della forza lavoro deve essere riportato a 47 unità e caratterizzato da un costo complessivo ridotto nella misura del 10% rispetto alla media attuale dei costi del medesimo aggregato.

In sintesi, le banche proponenti indicano le seguenti previsioni:

Acquisto delle attività e passività relative agli sportelli bancari (secondo un piano di divisione tra Banca per lo Sviluppo della Cooperazione spa e Credito Cooperativo Centro Calabria: la prima propone l’acquisto delle attività e passività relative agli sportelli bancari di Cosenza Ag. 1, Mendicino, Dipignano e Pietrafitta; la seconda propone l’acquisto delle attività e passività relative agli sportelli bancari di Cosenza sede centrale, S. Stefano di Rogliano, Scigliano e Parenti); riparto del personale dipendente secondo l’assegnazione attuale dello stesso nelle filiali, oltre alcune risorse da individuarsi negli addetti della sede centrale (Banca Sviluppo: 14 risorse già impegnate in filiale e 5 risorse da individuarsi presso la sede centrale; Credito Cooperativo Centro Calabria: 17 risorse già impegnate in filiale e 11 risorse da individuarsi presso la sede centrale); distribuzione degli immobili strumentali di proprietà sulla base degli sportelli bancari acquisiti, unitamente a eventuali debiti che su di essi dovessero gravare; distribuzione degli immobili non strumentali all’attività bancaria sulla base di criteri numerici e di equità determinati da apposite perizie.

Stante quanto sopra, le OO.SS. e gli Organismi sindacali aziendali sono invitati ad offrire il loro contributo e, a tale fine, i Commissari Straordinari individuano la data del 3 novembre 2011, ore 10.00 onde espletare la procedura di confronto di cui al più volte richiamato art. 22 CCNL (la procedura si svolgerà presso la Federazione Calabrese delle BCC, C.da Cutura, Rende).

La presente informativa deve essere intesa quale convocazione utile a tale scopo.

Cordiali saluti.

I commissari straordinari

(Gianni Elia e Silvio Tinti)

Cosenza, 25 ottobre 2011


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