Stonata in re bemolle

di Oreste Parise

Mezzoeuro Anno X num. 45 del 12/11/2011


Rende, 10/11/2011


Il nuovo Direttore Artistico del Teatro Rendano debutta con una stecca.

Albino Taddeo appena insediatosi emana in gran fretta un bando per la costituzione di una orchestra, ignorando completamente che ce n'era già una: la Philharmonia Mediterranea. Le modalità del bando sembrano studiate apposta per escludere tutti i componenti, i quali superano tutti i 45 anni richiesti per la partecipazione. Più dell'età dovrebbe contare il talento, l'esperienza, la professionalità … Ora che il pasticcio è stato servito freddo non si trova una via di uscita e rischia di saltare anche la prima del Nabucco il 2 dicembre prossimo …


“Dopo quasi trent'anni di attività dell'orchestra sinfonica Philharmonia Mediterranea, la più antica istituzione orchestrale della Calabria, l'Amministrazione Comunale di Cosenza, nella persona del neo-nominato Direttore artistico Albino Taggeo, intende istituire una nuova orchestra escludendo di fatto i componenti storici di quella esistente. Ci ribelliamo con forza a questa "logica" assurda, che non tiene conto per nulla dell'attività musicale svolta con passione e professionalità fino ad oggi”.

Questo è il testo della petizione rivolta al sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto, che si trova all'indirizzo http://www.petizionionline.it/petizione/no-alla-cancellazione-della-philharmonia-mediterranea/5160 , già firmata da migliaia di persone, un numero incredibile se si considera la scarsa attenzione prestata dai media locali all'intera vicenda. Il punto di forza dell'iniziativa è costituito dalla creazione di un gruppo su Facebook, che conta più di 2500 iscritti, non solo i componenti attuali dell'orchestra ma anche i numerosi strumentisti che ne hanno fatto parte nel corso degli anni, che oggi fanno parte delle più prestigiose istituzioni concertistiche italiane: la Scala di Milano, il Teatro Massimo di Palermo, il Teatro dell'Opera di Roma, il Teatro San Carlo di Napoli, per citare i più importanti.

Per conoscere i motivi di questa protesta bisogna fare un passo indietro. Pochi mesi dopo la sua elezione, il neo sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto, nomina Albino Taggeo, docenti di Armonia Complementare presso il Conservatorio musicale Santa Cecilia di Roma, quale direttore artistico dl Teatro Rendano.

Il primo ottobre è stata convocata una conferenza stampa, nella quale il sindaco ha illustrato le le direttrici indicate per il rilancio del Teatro con la valorizzare le realtà artistiche e professionali presenti nel territorio, l'organizzazione di convegni e seminari con il coinvolgimento della scuola e della università e il contenimento dei costi con accordi di interscambio produttivo con altri teatri . Erano anche presenti Giuliana Misasi, dirigente del settore cultura del Comune di Cosenza, e Iole Perito, portavoce del Sindaco. Albino Taggeo ha comunicato la volontà della costituzione di una Orchestra Lirico-Sinfonica semi-stabile e la pubblicazione di un bando pubblico nazionale, per la selezione dei suoi componenti. Nessuno dei presenti si è ricordato che una orchestra era già presente e operante nel Teatro, la Philharmonia Mediterranea, una cooperativa orchestrale che svolge la sua attività dal 1985 che ha collaborato in tutto questo periodo per la realizzazione delle stagioni liriche del teatro. Invano, Sandro Meo, legale rappresentante della Philharmonia chiede ripetutamente di essere ascoltato dal sindaco. Viene ricevuto da Albino Taggeo, al quale fa presente che l'inserimento dl limite massimo di età di 45 anni di fatto esclude tutti i componenti dell'orchestra. Un caso unico in Italia, poiché il limite di età viene imposto solo per la costituzione di orchestre giovanili. Il neo nominato Direttore artistico si trincera dietro il fatto che non è stato informato dell'esistenza della Philharmonia, e offre la disponibilità di includere nel nuovo organismo un ridotto numero di musicisti, ma non è possibile prenderla come ossatura per la sua costituzione. Nel frattempo nei primi giorni del mese sono state effettuate le audizioni dei 250 aspiranti. Non mancano certo i problemi poiché nonostante l'elevato numero di partecipanti, non tutti i ruoli risultano coperti, poiché si registra una elevata percentuale di “non idonei”.

Qualche giorno fa i componenti della Philharmonia si sono autoconvocati in assemblea nel Teatro dell'Acquario per mettere a punto una strategia a difesa del loro ruolo. Si è fatto presente che in tutti questi anni vi è stata una scarsa attenzione nei loro confronti da parte di tutte le amministrazioni che si sono succedute. Questo disinteresse ha impedito la sua trasformazione in orchestra stabile e proprio quando si presenta l'occasione di ottenere il riconoscimento del suo trentennale impegno, essa viene completamente ignorata e si procede alla costituzione di un nuovo organismo.

In un documento diffuso in quella sede si mettono in rilievo alcune problematicità. In primo luogo si critica il limite di 45 anni che discrimina professionisti in piena attività lavorativa. Si contesta inoltre l'assegnazione per chiamata diretta dei ruoli di prime parti d'orchestra, che consente arbitri e discrezionalità. Inoltre, la tempistica per la conclusione dell'intero iter di selezione è irrealistica. Il banco viene pubblicato “on line” martedì 27 settembre e si prevedono prove impegnative e complesse che necessiterebbero un congruo periodo di preparazione. Questo impedisce ai giovani una partecipazione effettiva, tanto che molti di essi risultano non idonei.

Quello che appare addirittura folle è che la nuova orchestra dovrebbe debuttare il 2 dicembre prossimo in occasione dell'inaugurazione della stagione lirica con il “Nabucco” di Giuseppe Verdi. A meno di un mese dalla prima si vive una situazione di gravissima incertezza, con audizioni ancora da completare e il debutto dovrebbe avvenire proprio con una opera di grande impegno e complessità concertistica senza aver avuto il tempo di amalgamare i vari elementi. Un battesimo di fuoco a cui il nuovo organismo sarà chiamato senza neanche la possibilità di effettuare le prove necessarie per la buona riuscita della performance. “Peraltro non è stato annunciato il cast definitivo di quest'opera, mentre l'allestimento che dovrà pervenire dal Teatro Massimo di Palermo, è risultato non idoneo alle misure del Teatro Rendano”, si sottolinea nel comunicato.

Un aspetto particolarmente curioso di tutta la vicenda è la circostanza che il nuovo organismo avrà durata un anno, dopo di che si dovrà ricominciare tutto daccapo. Uno status di semi-stabilità molto sui generis, poiché non previsto da nessuna norma, ma imposto dalla precarietà delle risorse finanziarie reperite dal comune per questa stagione, che non consentono una previsione di durata a lungo termine.

Questo potrebbe essere la chiave per una soluzione del problema. Tutti i componenti della Philharmonia Mediterranea si sono dichiarati disponibili a venire in soccorso del nuovo direttore artistico e collaborare alla buona riuscita della nuova stagione lirica che si preannuncia ricca di eventi e di opere che presentano notevoli difficoltà di esecuzione. Si concluderà a maggio 2012 con la “Scala di Seta” e “La cambiale di matrimonio” di Gioacchino Rossini. Si dichiarano disponibili a supportare il nuovo organismo con gli innesti necessari per la buona riuscita delle opere.

Nel frattempo si ha tutto il tempo di disegnare insieme un percorso per dare il giusto riconoscimento alla storia, all'impegno e alla professionalità della Philharmonia rafforzandolo con l'innesto dei nuovi elementi individuati con la selezione ancora in corso.

Se realmente l'obiettivo del nuovo sindaco è quello di riportare il teatro cittadino a uno standard paragonabile ai 22 teatri di tradizione italiani, e porre al centro della sua riconoscibilità la stagione lirica, non potrà che ottenere il pieno appoggio e la disponibilità di tutti i musicisti della Philharmonia.

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