Ma l’amianto è un rischio serio?

di Oreste Parise

Mezzoeuro Anno X num. 48 del 3/12/2011


Rende, 1/12/2011


Importante convegno ANACI a Rende

L’amministrazione condominiale è diventato un business e una opportunità di lavoro e deve essere affidata a un manager, che abbia le competenze e le esperienze necessarie per garantire una gestione corretta e sicurezza dei condomini e dei terzi


Il condominio è un istituto ormai radicato in Calabria dopo un rodaggio durato oltre mezzo secolo. Non sono solo le realtà urbane come Reggio Calabria e Cosenza che vantano una esperienza consolidata, ma l’organizzazione condominiale si estende su tutto il territorio. L’amministratore non è più il buon pater familias che si assume l’incarico di mantenere i conti in comuni e provvedere alle piccole riparazioni necessarie per tenere in efficienza le parti comune.

Le esigenze sono cresciute e a complessità legislativa ha imposto numerosi oneri a carico del condominio, diventato sostituto d’imposta, responsabile della sicurezza, gestore degli impianti e dell’incolumità dei condomini e dei terzi. La complessità dei compiti richiede una professionalità e una solida formazione manageriale. Tra le associazioni che garantiscono una adeguata formazione, l’Anaci, Associazione Nazionale Amministratori Condominiali e Immobiliari, è certamente la meglio organizzata e in grado di fornire un’adeguata assistenza ai propri associati e una formazione e aggiornamento continuo.

La recente nomina di Salvatore Le Pera a responsabile provinciale dell’organizzazione ha provocato una vivacizzazione della sua attività che si è subito posto l’obiettivo di una crescita numerica e professionale.

Uno dei primi atti della nuova gestione è stata l’organizzazione di un convegno su uno degli aspetti più delicati dell’amministrazione condominiale, quello della sicurezza.

Il convegno “Sinergie per un condominio sicuro” si è svolto a Rende nella sala convegni dell’Hotel Mercure con il patrocinio dell’Ordine degli Ingegneri di Cosenza che ha visto la partecipazione di studiosi e professionisti esperti nel settore che hanno fornito un interessante excursus dei problemi teorici della sicurezza e dell’esperienza diretta nella realtà condominiale. L’importante manifestazione si è svolta in due sessioni intervallate da un pranzo di lavoro.

Dopo i rituali saluti del vicepresidente dell’associazione l’avv. Gaetano Mulonia, che ha espresso grande apprezzamento per l’iniziativa, e del presidente regionale geom. Carmine De Filippo, sono iniziati i lavori.

Il Prof. Giuseppe Spadea, docente dell’Unical ha introdotto i lavori con una interessante relazione sulla sicurezza statica degli edifici, che illustrato con una documentazione fotografica sui disastri immobiliari verificatasi nel recente terremoto dell’Aquila. Successivamente l’ing. Michele Caridi, specialista in progettazione strutturale ha intrattenuto la folta platea degli intervenuti sugli interventi consolidati di riqualificazione immobiliare, e l’ing. Saverio Spadea dell’Università di Salerno ha presentato le possibilità offerte dai materiali innovativi per le ristrutturazioni.

Il pomeriggio è stato dedicato al rischio amianto, con una interessante relazione dall’Ing. Menotti Imbrogno, Presidente Ordine Ingegneri Cosenza sulla presenza dell’amianto in condominio e le procedure di rimozione, mentre il dott. Osvaldo Corno, specialista in malattie dell’apparato respiratorio si è intrattenuto sulla pericolosità dell’amianto per la salute. A moderare i lavori il dott. Oreste Parise giornalista vicedirettore di Mezzoeuro.

La giornata di studio ha lanciato un messaggio importante: la sicurezza in Condominio è si necessaria, ma la si può ottenere attraverso la partecipazione sinergica di tutte le professionalità coinvolte nel mondo condominiale (amministratori, ingegneri, imprese, pubbliche amministrazioni, università).

Durante il convegno sono emersi anche significative riflessioni sulla presenza dell’amianto in condominio. L’amianto è certamente dannoso per la salute, ma non sempre necessita di interventi di rimozione, dipende dallo stato di conservazione e questo può essere garantita da una manutenzione costante e da un pronto intervento in caso di eventi traumatici che possono verificarsi per cause naturali come un terremoto o per lavori straordinari. I danni sono legati alle fibre che l’amianto rilascia quando viene manipolato o a seguito di rottura, e la sua pericolosità deve essere accertata dal competente organo che è l’autorità sanitaria. E’ stato chiarito che il sindaco può intervenire solo a seguito di una perizia sanitaria, ma non l’ordinanza di rimozione non può essere emanata solo a seguito della verifica della presenza dell’amianto in un edificio. Un aspetto importante che ha dato origine ha un enorme contenzioso nel passato che non è ancora stato risolto.

L’integrità del materiale deve essere sempre verificata da esperti del settore e, solo in caso di effettiva pericolosità, si devono ricercare le opportune soluzioni. Necessaria quindi un’azione congiunta degli uffici tecnici di comuni, l’Arpacal, l’Asp, ingegneri, amministratori per attuare la mappatura dell’amianto da rimuovere unicamente a mezzo di imprese autorizzate. La sicurezza è realizzabile e inizia dalla prevenzione. Il presidente provinciale ANACI Cosenza, Salvatore Le Pera, nel ringraziare tutti i partecipanti ed i relatori, ha dato appuntamento alla prossima giornata di studio prevista a inizio 2012.

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