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Mezzoeuro

Cosenza diventa bella e intelligente

di Oreste Parise

Mezzoeuro Anno XI num. 22 del 2/06/2012


Rende, 31/05/2012


Approvato il primo bando per le “smart city”

Unica città nella regione a poter godere di una sperimentazione e trasformarsi in un laboratorio urbano di ricerca scientifica e tecnologica per offrire ai cittadini servizi avanzati e recuperare il ruolo guida sul territorio

Una bella notizia per Cosenza. Il Ministero per la Ricerca e l’Università ha pubblicato l’elenco dei progetti approvati nel primo bando delle “smart city”, nel quale la città bruzia figura in bella mostra come beneficiaria di un finanziamento di circa 21 milioni di euro.

Tutto nasce da una idea del Ministero dello Sviluppo Economico e del Miur (Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca) che tra gli strumenti per stimolare lo sviluppo, hanno deciso di creare laboratori per realizzare città a misura d’uomo servendosi delle tecnologie più avanzate, e mettere i cittadini nelle condizioni di godere dei servizi pubblici con un clic, con l’eliminazione di tutti gli ostacoli fisici e burocratici che ne rendono difficile la fruizione.

Il concetto di “smart city” è stato messo a punto da Rudolf Giffinger del Centre of Regional Science della Vienna University of Technologies. La “smart city” è definita come l'ambiente antropologico costituito da capitale fisico ed economico, e di quello intellettuale e sociali che permette il pieno espletamento dell'attività umana nel rispetto dell'ambiente e del territorio.

Le “smart city”, secondo quanto definito nei documenti dell'Unione Europea, sono le realtà urbane capaci di incidere positivamente sulla qualità abitativa secondo una valutazione basata sui parametri economico, sociale, culturale, ambientale, abitativo e gestionale. L'obiettivo è quello di realizzare un modello di città che sappia leggere ed interpretare i bisogni e le esigenze di cittadini e offrire le soluzioni tecnologicamente più avanzate e meno invasive.

Al centro del progetto della “smart city” vi è il cittadino che in cambio dell'opportunità di poter fruire di una serie di servizi avanzati che esaltano la sua creatività e gli offrono occasioni di crescita culturale ed economica, adotta e difende con i suoi comportamenti un modello di vita che salvaguardi, l'ambiente, il territorio, il patrimonio culturale e contribuisca alla crescita e allo sviluppo.

Il progetto costituisce la realizzazione nazionale del piano “Investing in the development of low carbon technologies”, dell’Unione Europea, che ha l'ambizioso obiettivo di ridurre entro il 2020 le emissioni nocive del 40% rispetto a quelle del 1990, con una serie di interventi molto complessi che vanno dal rinnovamento dei vecchi edifici, all'adozione nei nuovi edifici delle più avanzate tecnologie per il riscaldamento, il condizionamento, l’elettricità e un sistema di trasporti pubblici con automezzi ecocompatibili. La spesa complessiva prevista è di undici miliardi di euro nel prossimo decennio. L'obiettivo è quello di incrementare la quota di energia proveniente dalle fonti rinnovabili, il miglioramento dell’efficienza energetica ed il risparmio energetico, promuovendo opportunità di sviluppo locale e migliorare l'efficienza della burocrazia pubblica, e la qualità della vita dei cittadini.

Le città privilegiate sono quelle medie con una popolazione compresa tra le 100.000 e 500.000 abitanti, che costituiscono gli agglomerati più flessibilità e in grado di offrire tutte le caratteristiche di smartness, garantendo un'alta qualità della vita e una sostenibilità ambientale.

Il primo bando mette a disposizione 260 milioni di euro destinato alle “smart cities” di Calabria, Campania, Puglia, Sicilia (le Regioni dell’Obiettivo Convergenza), e di Sardegna, Basilicata, Abruzzo e Molise per sperimentare un set di 106 idee tecnologiche innovative. La graduatoria pubblicata il 31 maggio sul sito del Miur elenca 20 idee progettuali meritevoli di finanziamento e tra questi vi è incluso il progetto presentato dal comune di Cosenza. Tra le idee previste di particolare interesse vi sono i progetti di infomobilità, che utilizzano la telefonia mobile per il trasporto sostenibile nella città futura, tecnologie informatiche per facilitare i cittadini nelle modalità e nella localizzazione della raccolta differenziata, incentivazioni all'uso di energie rinnovabili, implementazioni di strumenti tecnologici per mettere in sicurezza le aree a rischio sismico, innovazioni didattiche con l'uso dei nuovi dispositivi (tablet, smartphone, social network), informatizzazione della medicina di base, con cartelle cliniche digitali, l'uso della telemedicina (remote monitoring di anziani, malati cronici) e lo sviluppo dei siti web ospedalieri e tante altre idee innovative.

Nel settore dei beni culturali si possono annoverare i progetti per mettere in rete i musei, permettere la fruizione a distanza dei percorsi culturali e la digitalizzazione delle biblioteche civiche per mettere a disposizione degli studiosi e di cittadini dei documenti della propria storia.

Per l'Italia, oltre quello appena concluso, sono previsti altre due bandi di gara.

Il prossimo sarà emanato a breve e dispone di una dotazione finanziaria di 400 milioni di euro. Mira a creare sette cluster nazionali per potenziare i distretti tecnologici aggregando le competenze e favorendo la cooperazione tra le imprese, le università e i centri di ricerca nei settori dell'energia, agroalimentare, aerospazio, chimica verde.

Il terzo bando, destinato alle Regioni del centro e del nord con una dotazione di 700 milioni di euro, è previsto prima dell'estate. Sono finanziate le idee nel campo della domotica, della giustizia, dei servizi per gli anziani, e della sicurezza del territorio.

Il Ministero dello Sviluppo emanerà successivamente un ulteriore bando, con una dotazione finanziaria di 121 milioni di euro, per la cui realizzazione è prevista l'emanazione di un ulteriore bando per la costituzione di un “datacenter cloud”, dove saranno riunite le “best practices” di servizi avanzati sperimentate sul territorio per la semplificazione della pubblica amministrazione. In tal modo tutti i progetti finanziati con i tre bandi verranno a costituire un importante ausilio quale strumento di “spending review” per ridurre i costi e ottimizzare i servizi offerti su tutto il territorio nazionale.

In Calabria ne sono stati approvati tre, di cui due promossi dalla Regione ed uno, in particolare, che vede la città di Cosenza quale unica beneficiaria delle attività di sperimentazione. Un prestigioso traguardo per il capoluogo bruzio, dunque, la cui azione amministrativa punta soprattutto all’utilizzo delle risorse strutturali al fine di promuovere lo sviluppo di crescita del territorio.

“La nostra è una filosofia progettuale che inizia a dare i suoi frutti – ha dichiarato il sindaco Mario Occhiuto. I Comuni non possono più contare su risorse finanziarie proprie, dunque si rende necessario puntare su idee innovative per riuscire ad usufruire al meglio dei tanti fondi strutturali a disposizione”.

I due progetti della Regione Calabria prevedono interventi diffusi su tutti il territorio regionale, mentre l'unico intervento concentrato su di un centro cittadino è quello di Cosenza che è stato scelto come modello da estendere a tutti gli altri territori.

L'area di Corso Mazzini diventare un prototipo di sperimentazione dove saranno attivati numerosi servizi a favore dei cittadini. Le linee essenziali dell'idea progettuale sono illustrati in un comunicato stampa diramato dalla stessa amministrazione comunale, nella quale si esprime grande soddisfazione per il raggiungimento del primo prestigioso traguardo di un percorso difficile che può costituire l'inizio di una rinascita del centro cittadino.

Il cuore della città moderna – si legge nel comunicato - sarà dotato di sistemi di mobilità sostenibile e alternativa, di sensoristica per lo sviluppo di modalità di illuminazione intelligente, di stoccaggio di energia pulita autogenerata, di creazione di una rete di punti di ricarica per i veicoli elettrici, servizi a favore delle attività commerciali presenti sul corso e servizi per la fruizione dei punti culturali della città. In sintesi, di una infrastruttura innovativa destinata a modificare i futuri comportamenti sociali, di consumo e di partecipazione dei cittadini.

L’innovatività dei temi è tale da rendere la città di Cosenza un vero e proprio laboratorio di sperimentazione in Europa sul tema delle “smart city”. Non si tratta di una sola questione di frontiere tecnologiche, bensì di attività destinate a creare un nuovo modello di socialità urbana, una nuova filosofia di cittadinanza attiva e consapevole, una nuova dinamica partecipativa dei cittadini.

D’altra parte, lo spessore internazionale del partenariato di progetto (fra cui General Electric, Enel distribuzione, CUEIM, Unical, CNR, per citarne alcuni) testimonia la nuova filosofia di intervento tutta poggiata sulla collaborazione tra partner industriali, istituzioni della ricerca e il capoluogo bruzio).

“Dobbiamo rapidamente passare alla fase esecutiva con un progetto dettagliato dove saranno specificate in dettaglio tutte le opere che intendiamo realizzare”, afferma Mario Occhiuto. “Noi intendiamo operare in maniera sistemica, coniugando questo progetto con quello di Piazza Bilotti per trasformare radicalmente il volto della città e dare ai cittadini una nuova dimensione abitativa”. “In pochi mesi tutta l'area che va da Piazza Loreto fino a Piazza dei Bruzi sarà radicalmente modificata per creare una città a dimensione umana, rispettosa dell'ambiente e in grado di offrire nuove opportunità di sviluppo. Cosenza deve ritornare ad essere un riferimento sul territorio, la vera capitale culturale ed economica della Calabria”, sostiene il sindaco.

Nell'ultimo trentennio la città ha assistito a un lento e inesorabile declino, testimoniato dal dato demografico che attesta una diminuzione di quasi cinquantamila abitanti, e anche economico e culturale, per la localizzazione a nord dell'Università. L'espansione edilizia non ha fermato il declino, poiché non ha inciso sulla qualità della vita, ma ha avuto un effetto puramente quantitativo.

L'ultima graduatoria delle città più sostenibili d'Italia, compilata da Legambiente insieme ad Ecosistema Urbano, è relativa al 2010 con indicazione della posizione occupata nell'anno precedente. La Calabria evita il cucchiaio di legno poiché l'ultimo posto è occupato da Catania, preceduta d'un soffio da Crotone. Le altre tre province (Reggio Calabria, Crotone e Vibo Valentia) non sono molto distanti e tutt'e quattro hanno visto un peggioramento relativo perdendo ulteriori posizioni in classifica.

La sola città di Cosenza si colloca al 55, con una scalata di ben 12 posti rispetto al 2009, quando si collocava al 67esimo posto. Pur trattandosi di indicazioni di massima, è un segnale di vitalità che ha radici ben radicate e gli interventi previsti dovrebbero consentirgli di fare quel salto di qualità che gli permetterà di confrontarsi utilmente con le più smart città italiane.

Le prime posizioni sono tutte occupate da città medio-grandi del Centro-Nord: Belluno, Verbania, Parma, Trento, Bolzano, Siena, La Spezia, Pordenone, Bologna, e Livorno. Il Sud dà qualche segnale incoraggiante soprattutto per la vitalità del salernitano, il cui capoluogo costituisce ormai una delle realtà urbane più interessanti d'Italia per l'estensione delle zone a traffico limitato, la percentuale di raccolta differenziata, la gestione delle acque. Su quel territorio vi sono anche esempi virtuosi come il piccolo comune di Torraca, che ha ricoperto l'intero abitato di un impianto di illuminazione a LED, con un risparmio energetico del 65%, una riduzione dei costi di manutenzione del 50% e dell’inquinamento luminoso del 90%.

Cosenza è riuscita a ottenere il finanziamento della propria proposta nonostante si colloca in una fascia di popolazione sotto i centomila abitanti considerati il numero minimo d'intervento, questo in considerazione della situazione di fatto che vede realizzata una realtà urbana rientrante a pieno tra i parametri ottimali previsti dal piano di intervento dell'Unione Europea.

L'unione di fatto dovrebbe costituire un potente fattore di propulsione verso la costituzione di una città anche sotto il profilo politico-amministrativo. Le uniche possibilità di crescita e di sviluppo sono legate all'utilizzo delle risorse dei vari progetti europei e bisogna prepararsi in tempo a rientrare nei parametri previsti. La politica registra un abissale ritardo che sarebbe necessario colmare in fretta.


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