OP

Mezzoeuro

La festa di San Giorgio a Cavallerizzo, un rito antico

di Oreste Parise

Mezzoeuro Anno XII num. 16 del 20/4/2013


Rende, 15/4/2013


Grande spettacolo pirotecnico

Nel lontano 1758 ha rischiato di sparire per la prima volta inghiottito dalle acque. Un voto suo santo protettore lo salvato per altri due secoli e ora sta aiutando la comunità a rinascere

Il magnifico spettacolo dei fuochi d'artificio hanno chiuso i festeggiamenti in onore di San Giorgio Martire. Un Santo che ha assunto quest'anno una nuova responsabilità, perché Giorgio è il nuovo Papa, che ha voluto porsi sotto la protezione di San Francesco, ma porta dentro si sé il coraggio e lo spirito di abnegazione del grande martire, soldato romano che faceva parte della guardia del corpo di Diocleziano. Egli aveva dedicato la sua vita all'opera di evangelizzazione provocando la conversione di un gran numero di gente. Egli aveva ucciso il drago dell'idolatria che si nutriva di giovini vergini, salvando la piccola Silene. Giorgio è venerato come profeta anche dai musulmani e ancora oggi può contribuire a costruire il ponte di congiunzione per un dialogo tra le due grandi religioni monoteiste.

Statua di San GiorgioUn altro Giorgio, proprio in questi giorni, è stato acclamato come l'unico in grado di portare l'Italia fuori dal caos politico in cui è precipitato dopo lo sconvolgimento elettorale.

Ancora una volta gli si chiedono delle “missions impossibles”, ma quest'anno il suo miracolo lo ha fatto in un luogo dove la tradizione del suo culto ha una storia antica e un legame molto profondo con il destino di quella comunità.

Nella nuova Cavallerizzo per la prima volta dopo la frana che ha cancellato il vecchio borgo, il santo è ritornato in processione per le vie, ha preso possesso come “Genius loci” del nuovo centro abitato, le ha dato un'anima. Pur se con qualche sbavatura, la crepa che aveva diviso la comunità va lentamente colmandosi. Un risultato frutto di un proficuo dialogo tra le istituzioni religiosi e civile, che hanno intrapreso il lungo cammino della reciproca collaborazione per ricreare il collante comunitario che consente di riempire le mura delle nuove abitazione con la storia e la cultura popolare che era rimasta intrappolata nel vecchio borgo abbandonato.

I fuochi di artificio nascono da un impegno collettivo espresso in forma solenne e notarile nel 1758, in ringraziamento del miracolo operato dal Santo di aver salvato il paese che rischiava già allora di essere inghiottito da una frana.

Quando alla fine del Quattrocento gli albanesi si insediarono in questi luoghi abbandonati appartenenti al Principe di Bisignano, l'area era ricoperta da una fitta macchia mediterranea in cui prevaleva la quercia. Cavalato (questo il vecchio nome) era un gruppo di case attorno ad una chiesa. I nuovi arrivati portarono una icona di San Giorgio che per qualche tempo conservarono in una grotta “tek Përroi i Shën Gjergjit”, e poi portarono nella piccola Chiesa che fu a lui dedicata, tanto che l'abitato fu chiamato “San Giorgio di San Marco”, mentre poco distante veniva fondato il nuovo villaggio di Cerzeto. Solo successivamente assunse il nome attuale di Cavallerizzo, si dice in onore di un “cavaliere”, dei principi di Bisignano.

Arrivo statua il 20 aprile 2013Il pianoro che legava i due centri fu dissodato e divenne il “Prato di Cavallerizzo”, destinato a una agricoltura intensiva, furono piantati uliveti, vigneti e ogni genere di albero da frutta, e fu persino utilizzato per la coltivazione del grano. Una pratica un po' insolita per terreni collinari. La suddivisione dei terreni e le colture praticate sono ampiamente documentati nei catasti onciari delle due “universitas” del 1752.

Nel gennaio del 1753 intensissime piogge provocano il collassamento del terreno e la formazione della “Sciolla”, un burrone che separa i due centri abitati. Secondo una diffusa diceria popolare, i paesi erano così vicini che vi era l'abitudine di scambiarsi anche il pane tra gli abitanti. Cerzeto si salva quasi completamente, anche se alcune case sono inghiottite. La frana si ferma a pochi metri della chiesa di San Nicola.

Con atto del notaio Luigi Mayerà del 18 febbraio 1753, il sindaco e la popolazione tutta “Asseriscono con giuramento tactis scripturis per la continua protezione, favori, doni e grazie ricevute da questo popolo dal glorioso S. Nicola protettore di questo medesimo casale da più tempo si è risoluto da cittadini sudetti far soto la serie d’anni dieci dal presente decumento solennizare allo stesso Santo la seconda festa di Pasqua di Pentecoste d’ogni anno che cade il giorno di lunedì doppo Pasqua di fiori, con la viglia e digiuno more solito nel sabato avanti la domenica di Pasqua e nell’istesso di di lunedì celebrare e far celebrare nella propria Chiesa del medesimo Santo a suo onore e gloria una messa cantata parata con sparo delle mortarette coll’offerta nell’atto della celebrazione sudetta di una torcia di cera lavorata di libra tre in circa, et altro in segno di giubilo in onore di detto Santo, e ciò a spese dell’Università sudetta in somma di docati sei, tra polvere, torcera, cera, per l’altare ed altro pertinente alla festa sudetta”.

Cinque anni dopo, si verifica un nuovo inverno caratterizzato da eccezionali piogge che provocano sconvolgimenti nel terreno, tanto che l'abitato di Cavallerizzo rischia di essere risucchiato a valle e travolto dal fango.

Viene invocato il suo protettore, portato solennemente in processione fino a Repantana, nella zona bassa del Paese, e preso collettivamente “perpetuo voto solenne, et inviolabile nel giorno del suo Santo Natale che si suole celebrare il dì 23 aprile osservarlo per festa solenne con astinenza delle opere servili, et altro giusta il rito della S.R.C. E nell'istesso giorno nell'atto della celebrazione della S. Messa offrire, presentare e dare a di loro Protettore S. Giorgio una torcia di cera bianca di libre tre, e lo sparo di mortaretti per la quale la torcia e polvere”.

Miracolosamente le piogge cessarono, e il paese si salvò, fino a quel 7 marzo 2005. Il paese è stato evacuato da allora, ma il San Giorgio ha protetto i suoi abitanti e ha seguito ogni momento della ricostruzione. Ne sono tutti convinti, che anche questa volta ha fatto il miracolo di provocare la ricucitura delle fratture che si erano prodotto nella comunità.

Nel voto solenne e perpetuo si legge che una “torcia espressamente vogliamo che sia accesa avanti l'imagine di detto S. Protettore e non amuoversi per qualsiasi causa da Parochi di detto Casale”. Gli spari continuano e sono diventati una tradizione, deve essere anche ripristinato l'impegno della torcia per non perdere la protezione del Santo.

Gruppo folkloristico sotto la statua

----------------------------

In nomine Domini Jesu Xsti. Amen

Die decima nona mensis Februaris sexta Inditionis millesimo septingentesimo quinquagesimo octavo 1758. Caballaritij.

Personalmente costituiti alla presenzia mia Francesco Prograno, Domenico Russo e Marsio Riccioppo, sindaco et electi respettive del reggimento e governo della vita della Università di detto casale, e l'ecc.mo Magnifico Signor D. Pietro Contessino Dattilo de' Baroni di detto Luogo, Pascale Caparello, Valentino Tudda, Pietro Ferraro, Andrea Prograno, Agostino Becci, Ventura Becci, Pascale Tudda, Giovanni Caparello, Giovanni Perrello, Francesco La Pietra, Durante Melicchio, Saverio Ricioppo, Tomaso Perrotta, Generoso Tudda, Bartolo Ricioppo, Antonio Licursi, Marsio Riccioppo, D. Francesco Angelo Tudda d'Antonio, Giuseppe Rizzo, Carlo Antonio Caparello, Michele Sulla, Angelo Malicchio, Giorgio Stamato, Gennaro Sacco, Angelo Zingone, Ludovico Tudda, Antonio Romeo, Gennaro Ritundò Angelo Beluscio, Giacomo Riccioppo, Andrea Licursi, Giachino Caparello, Michele Mosciaro, e Demetrio Postiraro, cittadini del medesimo, li quali in solidum tutti aggono et intervengono alle cose infrascritte tanto sindicario nomine quanto a nome e per parte di tutta detta Università governanti di essa pro tempore presenti e futuri, per essi loro e per tutti i cittadini suddetti universitas huomini e d'huomini tutti del med. Casale, e cittadini d'esso utriusque scriptis presenti e futuri.

Anno asserito alla presenza nostra congiuntamente tactis scripturis et juramento il sudetto sindaco et electi e cittadini tutti in solidum e per ciascuno di loro in solidum, come per le incessanti pioggie e tempi cativi e quantità di neve acadute in questo prossimo scorso mese di gennaio, e corrente mese di febbraro del corrente anno 1758 quasi tutto e buona parte non solo di questo suddetto casale che del suo distretto s'osservato l'aluvione et abbondantissima neve suddetto apperto il terreno dimodochè molte case di detto casale sono sciollate dell'intutto, e moltissime altre si vedono tutte apperte e fragasate con evidentissimo pericolo di rovinarsi per l'apertura suddette nel terreno e moltissime possessioni, orti et stabili sono dell'intutto rovinati, le quali di giorno in giorno si sono viste et osservate con l'esperienze fatte che sono avanzate e tuttavia vanno avanzando, in modo tale che minacciano la totale rovina di detto casale senza potersi anche con gravissime spese ripararsi, tanto che sono risoluti di abandonare detto casale, case e beni ed andarsene a popolare altrove, per sempre il pericolo di non restare qualche volta sepolti vivi nel terreno, mercè le loro colpe, che Iddio sdegnato volle castigare; che però per placare l'ira e lo giusto sdegno suo D.N. contro essi hanno pensato ricorrere alla protezione e patrocinio del glorioso Martire S. Giorgio loro Protettore e santo di detta cittadinanza con perpetuo voto solenne, et inviolabile nel giorno del suo Santo Natale che si suole celebrare il dì 23 aprile osservarlo per festa solenne con astinenza delle opere servili, et altro giusta il rito della S.R.C. E nell'istesso giorno nell'atto della celebrazione della S. Messa offrire, presentare e dare a di loro Protettore S. Giorgio una torcia di cera bianca di libre tre, e lo sparo di mortaretti per la quale la torcia e polvere. E di più far venire in detto casale nella Chiesa Parochiale del med. sotto lo titulo di detto S. Giorgio la statua seu simulacro di detto Santo Protettore, per la quale promettono soccombere alla spesa di docati trenta, succumendoci il di più per sua divozione e bontà il sudetto Mag.co D. Pietro Dattilo. Purchè detto S. Giorgio loro Protettore difenda, protegga e liberi detto casale, suoi cittadini utriusque scriptis presenti e futuri d'ogni fragello e castigo che l'ira a mano di Dio volesse scagliare contro di essi costituiti e cittadinanza tutta di detto casale, e specialmente dal fragello, castigo e pericolo di cui al presente si trovano di restar sommersi e seppelliti nel terreno per l'aperture sudette cagionate dalle continue et incessanti pioggie e neve accadute nel sudetto mese di gennaio prossimo scorso, e corrente mese di febraro del corrente anno 1758 e detta torcia anno per anno consignare all'atto della celebrazione della Santa Messa in detto giorno festivo di detto S. Protettore dal Regitore in corpore per avanti e futuri.

Publico atto per mano di publico not., e unificarsi con quello ogni anno di voto, e promessa di docati cinque da erogarsi e spendersi in compra della sudetta torcia e polvere per lo sparo e questi docati cinque di più di quello e solito darsi e spendersi annualmente in detta festa, e detta torcia da stare sempre accesa avanti l'imagine e statua di detto Santo Protettore in dove non si possa per qualsiasi causa da Parochi amuovere, e ciò in segno e memoria della grazia, favori e privilegi che il S.D.N. concederà detto popolo, e cittadinanza di questo sudetto casale, per l'intercessione e protezione di detto Protettore S. Giorgio, e così inviolabilmente osservarsi in futuro e in perpetuum.

Che però fatta l'assertiva predetta essi suddetti governanti a nome e parte di questa suddetta universitas huomini e cittadini tutti utriusque scriptis e detti costituiti cittadini e congiuntamente

promettono e s'obbligano inviolabilmente osservare, ogni anno il dì 23 aprile giorno dedicato a detto S. Protettore S. Giorgio per festa solenne ed astenersi di opere servili, far venire detta statua quanto più presto si puote obbligandosi per essa contribuire alla sudetta spesa di docati trenta giachè il di più per sua bontà e divozione lo soccomberà detto Mag.co Sig. D. Dattilo, e soggiacere alla spesa di docati cinque ogni anno più del solito erogarsi in detta festa e li medesimi spendersi in compra della sudetta torcia d'offrirsi a detto glorioso Santo con atto pubblico per mano di publico e regio notar dai Regitori presenti e futuri come sopra; e lo di più in compra di polvere per lo sparo per la quale torcia espressamente vogliamo che sia accesa avanti l'imagine di detto S. Protettore e non amuoversi per qualsiasi causa da Parochi di detto Casale, purchè detto Protettore S. Giorgio li difenda in appresso da S.D.N. e protegga e liberi di ogni fragello, e castigo mercè le loro colpe che l'ira a mano di Dio volle scagliarli e specialmente del pericolo in cui di presente s'attrovano di restare preda della morte seppelliti sotto il terreno mediante l'aperture fatte in quasi tutto detto casale e sono distrutte per le sudette incessanti e continue pioggie e nevi come di sopra cadute dal cielo per cui si vedono dell'intutto sciollate tante case, e tante altre apperte che giornalmente stanno per rovinarsi mentre l'aperture sudette di giorno in giorno sono andate e vanno tuttavia avanzando tanto che sono devastate tante possessioni e con evidentissimo pericolo della loro vita; qual voto della maniera sudetta fatto promettono osservare e far osservare, per qualsiasi causa, pretesto e tenore sotto l'obligo di loro stessi, loro eredi e successori e beni tutti presenti e futuri, con la clausola del costituito precario e patto de capiendo in forma.

Quibus omnibus ita per actis prefati sindacus et electi et cives omnes casalis predicti requisiverunt nos ut de pred. omnibus publicum actum conficere debemus nos enim, inde juraverunt.

D. Pietro Candreva di Cerzeto Reg. ad contr. judex

Rev. Sig. D. Antonio Paroco Luce

Gregorio Tudda

Ignazio e Fortunato Ricioppo

Alessandro Manes

Carlo Antonio Serianni e Pietro Caparello, tutti di Cavallerizzo

(Atto per Notar Luigi Mayerà di Cerzeto, ASC Num. Scheda 524, anno 1758 pagg. 7r,v; 8r,v)

Processione


Articolo in pdf


Inizio pagina


C O P Y R I G H T

You may copy it, give it away or re-use it under the terms of the ©opyright rules included at my home page, citing the author's name and that the text is taken from the site www.oresteparise.it.

Il copyright degli articoli è libero. Chiunque può riprodurli secondo le @ondizioni elencate nella home page, citando il nome dell'autore e mettendo in evidenza che che il testo riprodotto è tratto da http://www.oresteparise.it/.