Mezzoeuro

Becchi contro il colpo di stato di Napolitano

di Gianfranco D’Atri e Piergiorgio Lo Duca

Mezzoeuro Anno XII num. 27 del 6/7/2013


Rende, 5/7/2013


La rivoluzione a 5 stelle parte dalla Calabria per raggiungere Roma via Genova

Dopo la due giorni calabrese presso l’Unical il 24 e 25 giugno scorso, del Prof. Paolo Becchi, impegnato ad illustrare le sue tesi sul colpo di stato permanente, ormai in atto in Italia, gli attivisti locali Cinquestelle rilanciano sulla rivoluzione.

Per l’appunto, Becchi sostiene, con vigore, la tesi del colpo di stato di cui il caso dell’acquisto degli F35 costituisce l'esatta rappresentazione. Con la creativa italianissima revisione del pronunciamento economico militare il Consiglio Supremo di Difesa ha, di fatto, esautorato il Parlamento, assumendo decisioni gravi per i cittadini italiani che devono rinunciare al pane, alle ferie, all’assistenza sanitaria ecc., per acquistare armamenti la cui inutilità è acclarata, ma che sono evidentemente funzionali a perpetrare il drenaggio della ricchezza del Popolo Italiano.

In questa situazione, Beppe Grillo ha formalmente ingiunto al Comandante delle Forze Armate pro tempore, Presidente della Repubblica, di cessare l’occupazione del potere per riconsegnarlo al Parlamento ed al Popolo Italiano.

Giorgio Napolitano, abituato a dialogare con condannati per crimini abominevoli, ha prudentemente ridimensionato l’ingiunzione notificata via web in colloquio routinario, fissando paletti, steccati, percorsi ad ostacoli (propri delle difese militari !!!).

Gli attivisti pentastellati si sono quindi mobilitati per restituire il precipuo significato all’azione politica condotta dal proprio Primo Portavoce, reclamando, a gran voce, la partecipazione di Paolo Becchi all’incontro “al vertice” che si terrà a Roma, dieci di mercoledì prossimo.

È quindi in atto una vera e propria mobilitazione del Popolo a Cinquestelle per meglio sostenere le ragioni degli Italiani.

Per la cronaca, già giorno 26 giugno u.s., assieme al Prof. Paolo Becchi ed al Giudice Romano De Grazia è partita dalla Calabria una delegazione di numerosi attivisti Cinquestelle che ha occupato i Gruppi parlamentari a dibattere di Legalità e Costituzione. Ne è venuto fuori che “il Paese non può più attendere”, che Beppe Grillo ha perfettamente indicato il cammino per “risalire la china”, che è necessario “restituire al Parlamento quel nobilissimo ruolo sancito dalla Costituzione” e che per farlo bisogna liberare tutte le Istituzioni dagli uomini e le donne corrotti.

Gli attivisti pentastellati intendono così rovesciare il tavolo, sin da subito, ma il tema cruciale che dalla Calabria si sta estendendo in tutta Italia è che la rivoluzione Cinquestelle è solo avviata. Gli eventi elettorali costituiscono solo opportunità per innescare il cambiamento.

Così, mercoledì la partita si gioca sul tema: Giorgio II ha definitivamente acquisito il potere o teme ancora di confrontarsi con i suoi oppositori: Casaleggio, e la sua lungimiranza nella comunicazione via rete, Becchi, con la sua dottrina politica di supporto a Grillo, evidentemente lo preoccupano.

I paletti “piazzati” da Napolitano per mercoledì prossimo dovranno allora essere rimossi dalla forza degli attivisti invitati a Piazza del Quirinale. “Perché sia chiaro che saranno rispettati solo quegli Italiani che hanno fame e sete di legalità e giustizia”.


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