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Mezzoeuro

Avanti popolo, dov'è la riscossa?

di Oreste Parise

Mezzoeuro Anno XII num. 29 del 20/7/2013


Rende, 19/7/2013


Assemblea affollata e partecipata al settimo congresso provinciale dei Comunisti italiani

Proni ma non domi

Nonostante le difficoltà elettorali, i Comunisti italiani rinnovano la volontà di continuare la propria battaglia per una società più giusta e solidale

Sabato 13 luglio si è svolto presso la sede della federazione di Rifondazione comunista a Cosenza il settimo congresso provinciale dei comunisti italiani per eleggere il segretario provinciale ed indicare i delegati al congresso nazionale, che ha visto la partecipazione degli iscritti delle province calabresi.

Nella sala erano presenti come ospiti, Sandro Scalercio referente del nodo territoriale Alba (Alleanza Lavoro Benicomuni Ambiente), nuovo soggetto politico di Cosenza, Nicola Corbino segretario provinciale di Rifondazione comunista, ed Enza Vigna candidata di rivoluzione civile alle scorse politiche.

Al tavolo della presidenza, oltre al segretario uscente Giovanni Guzzo, vi era il segretario regionale Tripodi. Prima del voto si sono avuti una serie d’interventi di iscritti e ospiti dove si è evidenziata fortemente una grande voglia di sinistra.

Giovanni Guzzo ha ribadito l’idea di ricreare un partito comunista unito e grande, che può realmente porsi contro i grandi poteri capitalistici e finanziari rilanciando la difesa del lavoro e dei lavoratori. Ha continuato dicendo che non crede nei movimenti ma in un partito tradizionale organizzato e strutturato, dove però la politica si torna a fare nelle assemblee con i militanti e non nelle stanze chiuse del potere decisa dai soli dirigenti.

Nicola Corbino ha fatto autocritica sull’incapacità dei comunisti di stare insieme e sulle divisioni che hanno portato alla perdita di consenso determinando le ultime sconfitte elettorali.

Sandro Scalercio di Alba ritiene che necessiterebbe una casa nuova per le forze d’indirizzo sociale che, attraverso un linguaggio rinnovato ed un organizzazione non verticistica, ritrovino il contatto con i territori, allo stato attuale però i vari soggetti, ognuno dal proprio tavolo, devono unirsi sui temi e sui contenuti condivisi: il lavoro, i beni comuni e l’ambiente, bisogna opporre alla finanziariarizzazione dell’economia che mercifica i diritti la centralità dell’essere umano, il quale non deve essere il mezzo ma il fine di un economia sana e giusta.

Alla fine del dibattito c’è stata la riconferma all’unanimità del segretario uscente Giovanni Guzzo, con un solo voto contrario. Egli visibilmente commosso ha augurato a se stesso ed ai militanti un lavoro proficuo per ritrovare il consenso della classe operaia. Sono stati successivamente indicati dall’assemblea congressuale i delegati per il congresso nazionale: Giovanni Guzzo, di diritto, Pietro Altavilla, Franco Pellicano, Carmelo Romano, Melina Vommaro, Pasquale Pellegrino


Nesci (M5S) su Italcementi Vibo

Dove sono i fondi europei?

«Non dimentichiamo che esistono i fondi europei e che la Calabria ne riceve tanti per lo sviluppo. La Regione si attivi in questo senso, i soldi ci sono».

Lo afferma Dalila Nesci, deputata tropeana del Movimento Cinque Stelle, a margine del tavolo tecnico sulla vertenza Italcementi di Vibo Valentia, appena concluso in prefettura.

La parlamentare aggiunge: «Ho chiesto di anticipare a inizio settembre i risultati dello studio che l’azienda ha affidato a Nomisma, in modo che si vada il più velocemente possibile. Spero di essere ascoltata».

Dell’incontro Nesci riferisce: «Trovo assurdo che, a cinque anni dalla richiesta, Italcementi non abbia ancora ricevuto nuova autorizzazione integrata ambientale dalla Regione Calabria, che dovrà spiegare le ragioni del fatto, ritenuto perfino normale e pacifico. La questione del possibile inquinamento del sito industriale, spero non da amianto, è completamente sottovalutata. L’attenzione sta infatti ricadendo solo sulla crisi del cemento».

La parlamentare Cinque Stelle prosegue: «Qualcuno è ancora abituato a ragionare per insulti, dimenticando che abbiamo la responsabilità di 80 lavoratori. Poi ho registrato la volontà di Italcementi di uscire subito dal discorso sul futuro degli operai».

La deputata precisa: «Non mi pare che l’azienda si sia aperta, piuttosto vuole lasciare Vibo Valentia, dopo 73 anni, cercando di spendere il meno possibile».

La deputata dice: «La vertenza dovrà continuare a Roma e il sottosegretario Stefano Fassina mi ha anticipato che un tavolo allo Sviluppo economico sarà convocato in tempi molto stretti. Italcementi dovrà essere stretta dalla politica. Finora siamo stati troppo morbidi verso l’azienda». Nesci conclude:«Il governatore Scopelliti ha assunto l’impegno di considerare Vibo Valentia nella programmazione dei fondi europei. Perciò, l’attenzione del Movimento Cinque Stelle sarà ancora maggiore».


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