Un disastro previsto in anticipo

da: il Quotidiano del 12 marzo 2005

Cosenza - Lui, Eraldo Rizzuti, geologo e redattore del Piano di Fabbricazione del Comune di Cerzeto nel lontano 1983, l'aveva previsto. Sì, aveva previsto il disastro e l'aveva scritto bene in evidenza.

A pagina 16 del Piano di Fabbricazione, nella sezione "Conclusioni" si legge testualmente: "L'abitato di Cavallerizzo, risulta interessato da fenomeni franosi di notevole entità che coinvolgono la gran parte del vecchio abitato specialmente quello posto a valle della strada provinciale dove lo strato detritico conglomeratico poggiante sulle argille marnose si assottiglia".

Ed è proprio quello che è successo.

"Questi detriti - spiega Eraldo Rizzuti - si sono accumulati in millenni e il paesino è andato a sorgere proprio lì. L'enorme quantità di acqua piovana caduta in pochissimo tempo non ha consentito - ha detto ancora Eraldo Rizzuti -  la terreno soprastante di smaltirla e le parti più basse hanno ceduto. Di conseguenza - specificato - il terreno soprastante non ha trovato appoggi ed è scivolato anch'esso proprio sull'argilla che, invece, ha tenuto benissimo assorbendo senza problemi l'acqua".

Secondo il professionista, il fenomeno franoso si sarebbe potuto evitare se si fosse intervenuto in tempo con soluzioni molto efficaci e poco costose come, ad esempio, "il rimboschimento, la sistemazione delle superfici ed il terrazzamento. Tutto questo - ha detto - si sarebbe potuto fare destinando a questo compito i lavoratori forestali che sono tanti e, come si vede, malamente utilizzati. C'è da dire, ancora che la Regione Calabria ha notevoli responsabilità in quanto, nonostante la mia relazione, ha inserito la zona di Cavallerizzo al quarantesimo posto fra quelle necessarie di un intervento di protezione."

Secondo Rizzuti, il Comune di Cerzeto ha agito correttamente non consentendo nuovi insediamenti, ma semplicemente alcuni interventi di manutenzione resi necessari, probabilmente proprio dal fenomeno franoso. (g.d.f.)

 


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