None Mezzoeuro numero 48 del 29/11/2003

Capri ora è una sigla: Centrale Allarme Procedura Impagati

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di Oreste Parise

(Pubblicato su Mezzoeuro Anno I num 10 del 11/05/2002)

Rende, 10 maggio 2002

Capri finora era una splendida isola del golfo di Napoli, rinomata per la dolcezza del suo clima e la sua bellezza naturale. Fra non molto dovremo familiarizzare anche con CAPRI, un acronimo che sta per "Centrale Allarme Procedura Impagati" e con altre sigle altrettanto oscure (PASS, CARTER, ecc.) . Anche per esteso il loro significato permane di difficile comprensione. Cerchiamo di chiarire a cosa servono e perché sono importanti.

Sono ormai passati due anni da quando è stata approvata la legge di depenalizzazione degli assegni bancari, che innova profondamente il sistema sanzionatorio degli assegni bancari, ed ormai sembrava che fosse passata nel dimenticatoio. Nel novembre scorso il governo ha adottato il previsto regolamento e la Banca d'Italia ha emanato le sue direttive alla banca. Dal due giugno si parte.

Si preannuncia una rivoluzione che avrà una ricaduta importante sui comportamenti di tutti noi. In primo luogo, si prende atto del radicale mutamento intervenuto negli strumenti di pagamento, con l'utilizzo marginale dell'assegno a cui si affiancano l'assegno postale, ma soprattutto le carte di credito: nel corso di quest'anno si à registrata una forte impennata del loro uso come conseguenza dell'entrata in circolazione dell'euro.

La nuova disciplina interesserà tutti e tre questi strumenti di pagamento.

In secondo luogo viene abbandonato il sistema di ordalia, per il quale l'emissione di assegni a vuoto era un reato penale, per cui bisognava subire un giudizio divino. Pena terribile, ma scarsamente efficace, poiché l'inefficienza dei procedimenti giudiziari la rendeva di fatto inattuabile ed inattuata.

Questa tremenda minaccia viene sostituita da un sistema basato sui seguenti cardini:

  1. natura amministrativa del reato;
  2. espulsione temporanea o definitiva del colpevole dal sistema bancario e postale;
  3. automatica applicazione della pena.

In pratica, ogni protesto di assegno bancario o postale, ed anche il mancato pagamento di carta di credito viene segnalato ad una archivio nazionale, consultabile da tutti gli operatori finanziari (banche, società finanziarie ecc.). Da quel momento il responsabile dell'infrazione non potrà utilizzare assegni e carte di credito in nessuna banca o ufficio postale in tutto il territorio nazionale. Insomma, la revoca della facoltà di emettere assegni o utilizzare carte di credito si estende a tutto il sistema bancario e postale (revoca di sistema).

Lasciando da parte qualsiasi tecnicismo, tutto ciò significa che chi non utilizza correttamente gli assegni bancari o le carte di credito si vedrà chiuse tutte le porte delle banche in tutta Italia oggi, e in un prossimo futuro nell'intera Europa comunitaria.

Il sistema viene interamente gestito dalle banche, sotto il controllo della Banca d'Italia e c'è da scommettere che sarà efficace ed efficiente. Oltre tutto sono previste sanzioni accessorie, che per essere comminate in via amministrativa saranno immediate e non certo da sottovalutare, come la sospensione dagli albi professionali o delle licenze commerciali. Dalle grida manzoniane si passa al pragmatismo anglosassone.

La nuova disciplina è sicuramente migliore della precedente e può favorire la diffusione dei nuovi sistemi di pagamento. Tuttavia nel Mezzogiorno, e in Calabria in particolare, vi è un'elevata probabilità che si traduca in ulteriori difficoltà per gli operatori commerciali, scarsamente abituati ad un rigoroso rispetto delle regole.

In riferimento, ad esempio, alla fissazione per legge dei tassi massimi applicabili alle operazioni bancarie e finanziarie ( i cosiddetti tassi usurari) il governatore Fazio ha osservato che: "Tassi soglia uguali per l'intero territorio nazionale possono, paradossalmente, favorire l'espansione dell'attività illegale di prestito dove più elevata è la rischiosità degli impieghi, riducendo l'ammontare dei crediti legali".

L'uso frequente egli assegni post-datati, i frequenti espedienti utilizzati per "comprare il tempo" nel pagamento degli assegni, la tuttora scarsa diffusione di strumenti moderni, carte di credito, bonifici, RID, MAV ecc. rendono particolarmente fragili gli operatori meridionali.

Al di là delle buone intenzioni, la migliore efficacia e il maggior rigore delle norme può portare ad un ampliamento dell'economia illegale poiché molti operatori commerciali ed industriali non riescono ad adeguarsi ai nuovi comportamenti imposti dalla nuova normativa.

Le trasformazioni intervenute nel sistema creditizio hanno ridotto il differenziale di tassi tra le varie aree del paese, tanto sui depositi (ormai i tassi del Sud sono sostanzialmente uguali a quelli delle aree più sviluppate del Nord-Est) che sugli impieghi, non molto dissimili.

Il prezzo del credito nel Mezzogiorno non è più un indicatore di divergenza, tuttavia permangono e vanno anzi allargandosi le differenze nella politica del credito, poiché la totalità dei grandi gruppi bancari attua la politica di allocazione ottimale delle risorse, ricercando sui mercati internazionali le migliori opportunità di investimento del risparmio. L'entità e la qualità del credito meridionale va restringendosi, e l'entrata in vigore delle nuove regole imposte dal Comitato di Basilea, che prevedono un "rating" delle aziende da affidare creeranno ulteriori difficoltà al sistema produttivo meridionale.

Non si vede chi può avere interesse a finanziare le imprese calabresi, che evidenziano una percentuale di sofferenzialità molto elevata, quando si possono acquistare titoli del Tesoro americano, con rendimenti interessanti e rischio zero.

Tutte le novità che si preannunciano impongono al sistema produttivo meridionale di uniformare i propri comportamenti a quelli dei mercati più evoluti del continente e sempre di più la concorrenza non è più solo una questione di prezzo, ma di regole. L'economia sommersa ha per lungo tempo rappresentato una risposta tutta meridionale alla minore produttività; la normative europee tendono a restringere drasticamente tali spazi di operatività. Tutta l'imprenditoria meridionale è chiamata ad appropriarsi della strumentazione necessaria per la navigazione in mare aperto se vuole ritagliarsi uno spazio nel mercato europeo.


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