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Mezzoeuro

Storie di ordinario malaffare all'Annunziata di Cosenza

di Oreste Parise

Mezzoeuro Anno XI num. 44 del 3/11/2012


Rende, 2/11/2012


Un esposto anonimo ma circostanziato che racconta un probabile esempio da manuale dello spreco nella Sanità

Un esempio da manuale sullo spreco di denaro pubblico nella sanità. Pubblichiamo integralmente e senza particolare commento la seguente lettera esposto pervenuta in redazione, con la specifica indicazione che essa è stata spedita altresì a Luciano Pezzi, sub Commissario Sanità, al procuratore della Corte dei Conti e al Comandante Guardia di Finanza di Cosenza.

Con un linguaggio burocratico e l'indicazione puntigliosa degli atti contiene una denuncia molto circostanziata su una serie di episodi che riguardano l'ospedale dell'Annunziata di Cosenza. Errata liquidazione immediata di parcelle legale per importi stratosferici (ed errati), aggiudicazione di gare e incarichi attribuiti in stato di palese conflitto di interessi e addirittura autoconferiti per risparmiare tempo e noie di una gara.

In tale vicenda si possono ravvisare procedure illegittime e ipotizzare comportamenti penalmente rilevanti? Si chiede retoricamente l'ignoto fustigatore dei pubblici vizi e dell'allegra gestione della sanità cosentina.

Cosa fare di fronte a questa denuncia circostanziata? Cestinarla perché anonima o renderla pubblica perché poi a pagare siamo sempre noi cittadini. Se dovessimo dar retta alla minaccia della legge sulla stampa in corso di approvazione in Parlamento, la risposta sarebbe facile. Meglio stare zitti e buoni ed evitare noie. E pazienza se poi il silenzio favorisce il malaffare.

Ancora oggi potete leggerla pubblicata sotto integralmente. Domani chissà.


Lettera denuncia

L'Azienda Ospedaliera di Cosenza con provvedimento n.641 del 28 giugno 2012 ha liquidato, la complessiva somma di €.107.789,52 all'avvocato Giuseppe Infortuna, per competenze professionali a fronte della difesa dello stesso Ente avverso la richiesta di sospensiva al TAR Calabria, proposta dall'ingegnere Matteo Gregorini, e della successiva impugnativa dell'Ordinanza del TAR, favorevole al ricorrente, dinanzi al Consiglio di Stato, che in sostanza confermava l'Ordinanza stessa.

II provvedimento impugnato dall'ing. Gregorini, quale capogruppo mandatario di un raggruppamento di professionisti, tutti architetti ed ingegneri, e la delibera del Direttore Generale dell'Azienda Ospedaliera n.66 del 3 febbraio 2012, con la quale veniva decisa la non aggiudicazione definitiva della gara regolarmente svolta per l'affidamento della progettazione di interventi di ristrutturazione e rifacimento di alcuni edifici di proprietà dell'Ente ospedaliero, e precisamente:

La parcella redatta dall'avv. Infortuna tiene conto, per come e esplicitato dalla citata delibera n.641/2012, del valore della controversia quantificata in 23 milioni di euro. E ciò è falso.

Tale cifra (€.23 milioni) e l'importo finanziato per i lavori di ristrutturazione e rifacimento di alcuni edifici ospedalieri, per come risulta chiaramente dalle deliberazioni n. 620 del 27 maggio 2011 e n.737 del 5 luglio 2011, che individuano e specificano gli interventi da progettare e quindi eseguire.

II valore della controversia, invece, e pari a circa €.1.300.000,00 (un milione trecentomila euro) e corrisponde all'offerta di gara presentata dall'ing. Gregorini, e cioè il compenso per le prestazioni di progettazione richieste dal capitolato di gara, per gli interventi SIC-AOCA1 e SIC-AOCS2.

Al gruppo di professionisti guidati dall'ing. Gregorini, venivano aggiudicate provvisoriamente le gare per la progettazione per i due interventi SIC-AOCA1 e SIC-AOCS2, ma poi non aggiudicate dall'Ente Ospedaliero con la richiamata delibera n.66 del 3 febbraio 2012, delibera impugnata dinanzi al TAR Calabria.

II valore della controversia (€.1.300.000,00) corrisponde, infatti, all'offerta economica formulata dai progettisti vincitori delle due gare, ed e di gran lunga inferiore a quella di 23 milioni di euro indicata nella parcella dell'avv. Infortuna, sulla base della quale e state quantificato il quantum da percepire a seguito dell'incarico professionale svolto, che deve essere, invece, calcolato in rapporto al valore reale della controversia (€.1.300.000,00).

Ma l'Ufficio Legale dell'Ente Ospedaliero non si e accorto del palese e marchiano errore a vantaggio dell'avv, Infortuna del Foro di Reggio Calabria, che sarebbe socio di fatto della studio legale dell'avvocato Paolo Maria Gangemi, attuale Direttore Generale dell'Azienda Ospedaliera di Cosenza. E tale casuale coincidenza ha forse affrettato i tempi di liquidazione e pagamento della grassa parcella all'avv. Infortuna. Per gli altri avvocati meno "fortunati" di Infortuna i tempi di pagamento variano dagli otto ai quindici mesi dalla richiesta. II danno erariale arrecato all'Ente Ospedaliero. ed il vantaggio economico all'avv. Infortuna sono stati prodotto in buana fede ? Come mai un provvedimento così delicato da richiedere una apposita relazione dell'Ufficio Legale non è stato vagliato e firmato dal Direttore Amministrativo dell'Ente, ma bensì dall'ingegnere Amedeo De Marco. E questa e anche una storia curiosa. L'ing. De Marco, Direttore dell'Unita Operativa Complessa Attività Tecniche e Patrimonio dell'Azienda Ospedaliera di Cosenza, nella qualità era componente della Commissione di gara per l'affidamento delle progettazioni di che trattasi e, con verbali della Commissione del 3 ottobre 2011, proponeva l'aggiudicazione provvisoria di SIC-AOCAl e SIC-AOCS2 al gruppo di professionisti guidati dall'ing. Gregorini.

L'ing, De Marco redigeva e proponeva da solo e direttamente la Delibera n.66/2012 di non aggiudicazione definitiva di tutta la gara di progettazione. L'ing, De Marco ha redatto e proposto la Delibera n.818 del 3 agosto 2012 con la quale viene conferito allo stesso ing. De Marco l'incarico di RUP e di progettazione degli interventi di manutenzione e rifacimento sempre degli stessi edifici dell'Ente Ospedaliero. Incarico per il quale lo stesso ing. De Marco percepirà una cospicua somma, oltre lo stipendio e le laute indennità, a norma dell'art.92 del Decreto Legislativo n.163/2006. L'ing. De Marco, in qualità di Direttore del Dipartimento Amministrativo (777), ha anche espresso parere favorevole sulla citata delibera n.818/2012. Sempre l'ing, De Marco ha firmato, in sostituzione del Direttore Amministrativo, la delibera n.818/2012 di autoconferimento di incarico retribuito. Ancora l'ing, De Marco ha provveduto alle procedure connesse alla pubblicazione della delibera n.818/2012.

Ma in precedenza, precisamente, con la delibera n. 737 del 51712011, a richiesta del Commissario di Governo delegato per l'Emergenza Sanitaria di svolgere tutte le attività propedeutiche per la definizione dei progetti cantierabili ex art.20 Legge n.67/1988, per €.23.000.000,00 finalizzati alla messa in sicurezza delle strutture ospedaliere, considerato che la predisposizione di tali progetti non poteva essere affidata al personale tecnico dell'Unità Operativa, per la particolare e notevole complessità delle progettazioni, nonché della carenza dell'organico, si rendeva necessario conferire i relativi incarichi a professionisti esterni alla struttura aziendale, dotati della necessaria specifica competenza nella materia dei lavori pubblici, e, pertanto, disponeva di procedere, mediante procedura aperta, secondo il criterio dell'offerta economicamente pili vantaggiosa, all'affidamento degli incarichi professionali concernenti la progettazione preliminare, definitiva ed esecutiva, direzione dei lavori ed assistenza al collaudo, per coordinamento della sicurezza in fase di progettazione ed esecuzione, per la contabilità e misura e le relative prestazioni accessorie degli interventi previsti.

Ma ora evidentemente non esiste più, come per magia, la particolare e notevole complessità delle progettazioni, nonché della carenza dell'organico dell'Ufficio Tecnico. In tale vicenda si possono ravvisare procedure illegittime e ipotizzare comportamenti penalmente rilevanti ?


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