Qana, Kaiverici dhe Shėn Japku
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Marmagėn e Madhe Botėrorė (mmb) nga Oreste Parise

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Cavallerizzo. Mai sentito! Allora forse stai perdendo il tuo tempo in questa sezione. E' un paese minuscolo che difficilmente potrą destare qualche interesse in chi non l'ha mai conosciuto. In tanti vi hanno lasciato un pezzetto della propria anima e oggi sono sparsi per il mondo. E' un centro che oggi definire abitato suona quasi beffardo. Ogni funerale si conclude con la chiusura di una casa, in attesa di una improbabile resurrezione. Insomma č un paese che rischia di scomparire. Possiamo solo tentare di farlo vivere virtualmente restituendogli la memoria.
Due sono le minacce incombenti: lo spopolamento inesorabile e la minaccia di una frana sotto il paese alimentata dalla natura argillosa del terreno. Si rischia uno smottamento da far precipitare a valle tutta la parte inferiore dell'abitato, in localitą che non certo a caso viene denominata "La Pantana" nel Catasto Onciario del 1753 ( "Repantanė" oggi), una vasta area paludosa ora bonificata, ma geologicamente instabile.

Cavallerizzo č una frazione del comune di Cerzeto in Provincia di Cosenza (da cui dista circa 40 km), nella Calabria Saudita. Č costituito da un centro abitato e dalle frazioni di San Giacomo e Cavallerizzo, cui si deve aggiungere la contrada Colombra, che un tempo costituita la "campagna" ed oggi tende a diventare l'area pił popolosa ed attiva dell'intero comune, per il progressivo spostamento a valle della popolazione. Il fenomeno dello spopolameno interesse tutti e tre i centri abitati, come tutti i villaggi interni della Calabria, anche se con una diversa intensitą.

Nella sua montagna, ai confini con il comune di Fagnano Castello, vi č la riserva naturale di Piano d'Albero, sopra la Montagna Serra Nicolino (1400m di altezza, alle spalle delle Terme di Guardia Piemontese).

Puoi trovare ulteriori notizie, cliccando sui relativi nomi.

Riportiamo la descrizione dei luoghi tratta dalla Guida d'Italia del Tuoring Club Italiano, Basilicata e Calabria, Milano 1980.

DA SAN MARCO ARGENTANO A LATTARICO: km 20 per una strada verso Sud con numerose curve e varia pendenza, paesisticamente interessante che si snoda tra grandi boschi di castagni. I paesi che si toccano, quasi tutti di origine albanese, conservano costumi e tradizioni del popolo schipetaro.

Da San Marco si sale tra i castagneti, con bella vista su Cervicati, a sin. il basso, sulla parte terminale della valle, sulla piana dell'Esaro e su un tratto del Mar Ionio; il Pollino chiude a Nord l'orizzonte profilandosi in tutta la sua maestositą. A km 2,3 si stacca a sin. un breve tronco (km 1,2) per Cervicati (m 485, ab. 1100), in bella posizione su un colle. Č abitato da popolazione di origine albanese. Si aggira la tesata del F. dei Pennini e si toccano numerosi centri pittoreschi anch'essi albanesi, vicini l'uno all'altro: a km 5,5 si arriva a Mongrassano (m 450, ab. 2043), situato su un costone a sin. della strada. Il paese č citato dal sec. XII; nel sec. XVI fu popolato da profughi albanesi. La Chiesa dei Carmelitani ha un bel portale intagliato del '700 con una bella valva.

La strada scende, km 6,7 a Cavallerizzo (m 470) e procedendo tra boschi, con punti molto pittoreschi, varca il Torrente Turbolo e tocca, km 8,4 Cerzeto (m 450, ab. 2245), fondato da profughi albanesi nella seconda mietą del sec. XV e noto per la fabbricazione artigianale, tuttora viva, di tessuti rustici con motivi tradizionali di carattere orientale. Poco oltre, km 10,3 č San Giacomo (m. 485), donde si dirama a sin. una strada (km 4) per Torano Castello (m 370, ab. 4749), situato su un poggio tra due vallette. Č ricordato con il nome di Turanum dal 1126. VI si trovano i resti di di un Palazzo Ducale. Nell'interno della Parrocchiale č il pregevole altare della Cappella del Sacramento, di stucchi colorati, opera di Maurizio Ofras el 1763. Nei pressi si trova un'altura abitata in epoca preistorica e nota per la scoperta di una necropoli del sec. VIII a.Cristo.

La strada scende ad attraversare il Torrente Finita per poi risalire attraversu un folt bosco, rinomato per i funghi che si raccolgono, km 12,5 a San Martino di Finita (m. 530, ab. 1497), paese fondato da profughi albanesi intorno al 1470, in parte ricostruito. Č noto l'artigianato, ancora in atto, degli arazzi, tappeti e coperte.

Continuando verso sud tra boschi, con belle viste intermittenti verso sin. si tocca, km 16,5 Rota Greca (m. 510, ab. 1384), paese anch'esso di origine albanese, sorto tra i sec. XV e XVI. Proseguendo ancora verso sud-est e arrivati, km 18,3 a un bivio poco prima delle case di Piretto (m. 412), si devia a sin. su un breve tronco che porta, km 20 a Lattarico (m. 406, ab. 3587), paese agricolo con varie aziende artigiane, situato su uno sperone dominante il corso del Torrente Coscile. C'č chi lo identifica con la localitą di Etricoli citata da Tito Livio. A sud-ovest (raggiungibile con un percorso di di 5 km, ripassando per Piretto e volgendo prima a sud-est, poi a nord-est) č Regina (m. 349), che conserva il monastero basiliano di S. Benedetto e notevoli avanzi di un castello medioevale.


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